“La decisione dell’assessore alle Attività produttive di Roma Capitale Monica Lucarelli di far rimuovere i manifesti dall’associazione Pro Vita e Famiglia in occasione dell’8 marzo, rasenta la censura di regime. É, infatti, un goffo tentativo di cancellare un messaggio che inneggia alla vita e che non reca offesa a nessuno. La scelta della Lucarelli sa, quindi, solo di retaggio culturale di una certa sinistra che ancora fatica a parlare di politiche a sostegno natalità. Cosa c’è da censurare in questo messaggio a favore della vita, della natalità, dei bambini e del sostegno alle loro mamme? Non si può avere paura dell’immagine di un bimbo nel grembo di sua madre. Inoltre sarebbe interessante capire su quali regolamenti si basa la scelta dell’Assessore di farli rimuovere. La libertà d’espressione quando non offende e non lede i diritti di nessuno è garantita dalla Costituzione, chi lo può spiegare a questi cosiddetti “democratici”?. È quanto dichiarano I consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia, Federico Rocca e Rachele Mussolini e i consiglieri regionali di FdI, Chiara Colosimo e Giancarlo Righini.