“Arriva un tetto agli stipendi dei manager delle banche salvate attraverso l’intervento dello Stato. E’ quanto prevede un emendamento dei relatori alla manovra, approvato in commissione Bilancio della Camera. E così a decorrere dal 2023 gli stipendi dei vertici non potranno superare il trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione, che è stabilito nella cifra lorda di circa 240mila euro (pari a 18.461 euro per tredici mensilità). Un’altra risposta immediata che concretizza la visione politica del Presidente Giorgia Meloni che anche in campagna elettorale aveva sempre dichiarato che fosse giusto tutelare il sistema del credito, ma quando lo Stato interviene a salvare imprese con i soldi degli italiani, occorre stabilire quali debbano essere le regole d’ingaggio, fissando un tetto agli stipendi dei manager”. Lo dichiara il deputato di FdI Letizia Giorgianni, membro della Commissione Bilancio. “Perché se una banca è in difficoltà da necessitare di un intervento dello Stato per non fallire i suoi manager possono continuare a guadagnare illimitatamente? Adesso dunque con un emendamento alla Manovra di bilancio, è stato fissato un tetto massimo a quanto possono percepire queste figure. Un tetto che resta elevato, ma che, quantomeno, per la prima volta limita il guadagno di chi dirige banche dichiaratamente in difficoltà”.