“Giuseppe Conte, in tour nelle Marche per sostenere Matteo Ricci, a un certo punto deve aver smarrito la bussola. Ha parlato di ‘linearità’ nella valutazione della condotta dell’ex sindaco di Pesaro sui fatti di affidopoli. Ma Conte non è la Magistratura per decidere sulla responsabilità penale del candidato delle sinistre alla presidenza della regione. E arrampicarsi sugli specchi non basta a giustificare una scelta che ha spaccato lo stesso Movimento 5 Stelle e tradito i valori su cui era nato.
L’apice della contraddizione – prosegue Baldelli – è stato raggiunto quando Conte ha dichiarato di voler contrastare chi fa “gli interessi sempre dei soliti noti, dei gruppi di potere amici”. Una frase che sembra descrivere perfettamente il modus operandi di Matteo Ricci quale sindaco di Pesaro: 600mila euro alle stesse associazioni culturali senza gare né principio di rotazione tramite il suo capo staff.
Conte appare confuso, tanto da non accorgersi che nelle Marche sta appoggiando un indagato per corruzione. Come già ripetuto, saranno i giudici ad accertare le responsabilità dell’eurodeputato Pd ma è evidente che la regola delle dimissioni “al primo avviso di garanzia”, propria di Conte e del suo partito, valeva solo per gli avversari politici. Un doppio standard che smaschera la perdita di coerenza e credibilità del leader pentastellato”.
Lo dichiara Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d’Italia, commentando le parole di Giuseppe Conte a San Benedetto del Tronto.