Oggi mi è capitato di leggere le dichiarazioni della capogruppo uscente del M5S al Consiglio regionale delle Marche e sono saltato sulla sedia. ‘La differenza tra noi e loro? Noi pretendiamo rigore e pulizia’, dice la Ruggeri rivendicando controlli severi e niente candidati coinvolti in procedimenti per corruzione, mafia o reati contro la pubblica amministrazione. Di conseguenza, mi sono detto, avranno mollato Matteo Ricci, insostenibile per chi crede davvero in quei principi. Invece no: il riferimento era ad altro, a vicende personali di due candidati che nulla hanno a che fare con la cosa pubblica. E il capolavoro arriva alla fine: ‘I marchigiani meritano istituzioni credibili e trasparenti, non l’ennesimo teatrino di processi e scandali’. Parole che, lette accanto all’alleanza con Ricci, suonano come una beffa nei confronti dei marchigiani. Il M5S è diventato l’essenza dell’ipocrisia, la venerazione del compromesso, la consapevolezza che pur di non perdere la poltrona si può stringere un patto persino con chi fino a ieri era considerato ‘il male assoluto’. Seneca diceva che ‘nessuna maschera può durare molto’. Quella del movimento di Conte si è sbriciolata in un attimo: ora rimane solo la faccia tosta”. Lo dichiara Antonio Baldelli, deputato marchigiano di Fratelli d’Italia.