Marcucci (FdI) lancia l’allarme economia: “Troppe aziende non ce la faranno neppure con i saldi, le istituzioni locali facciano la loro parte”

“Ormai sempre più attività sono arrivate all’esasperazione, dovuta ai decreti scellerati di questo Governo, cambio di regole e orari continui, chiusure forzate, non c’è più la certezza del domani”. Christian Marcucci del direttivo del circolo Fratelli d’Italia di Viareggio lancia un vero allarme-economia e sollecita
anche le istituzioni locali a fare la propria parte “perchè neppure il periodo dei saldi potrà salvare alcune realtà viareggine”.
“Chi ha una qualsiasi attività _ spiega _ non ha più la possibilità di poterla gestire, con essa merce e dipendenti: ormai siamo allo sbando. In questo periodi ci sono i saldi, molti titolari sanno già che non riusciranno a guadagnare, perché anche se riuscissero a vendere totalmente la merce, dato i forti sconti, recupererebbero solo le spese vive. In caso contrario rischiano invece di non riuscire a pagare neanche i fornitori, mettendo in difficoltà le varie filiere. La scarsa chiarezza dei decreti ha creato paura nelle persone che non vanno più neanche nei negozi che si ritrovano in difficoltà anche a pagare le utenze.
Il governo si vanta di aver dato i ristori, che sono considerati spiccioli per l’effettivo bisogno. In Versilia è palpabile l’insofferenza a una situazione di bilico, il non sapere se vale la pena rimanere aperti o chiudere l’attività, aumentando la disoccupazione. Senza considerare tutte le attività appena aperte, prima dell’avvento del covid-19, che non sono rientrate nemmeno in uno dei decreto ristori. Le attività ora come non mai hanno bisogno di sostanza, perlomeno del riconoscimento del 70% del fatturato dell’anno precedente: le istituzioni locali però non possono rimanere indifferenti rimettendo responsabilità a Governo ma devono riconoscere maggiori agevolazioni che non possono tradursi nella semplice liberalizzazione del suolo pubblico per bar e ristoranti. Viareggio  purtroppo  _ conclude Marcucci _ può arrivare a un’ecatombe commerciale dopo le già tante chiusure che si sono verificate nel centro città”

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