Marocchinate, ecco il documento che svela le responsabilità delle truppe coloniali francesi

di Silvano Olmi

La scoperta di un documento sconvolgente, riapre il dibattito sulle violenze commesse dalle truppe coloniali francesi ai danni della popolazione civile italiana nel 1943-1944, conosciute con il termine “marocchinate”. A ritrovare il documento è stato Emiliano Ciotti, ricercatore storico, autore di libri sull’argomento e presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate.

“Ho rinvenuto nell’archivio dello Stato Maggiore Italiano un documento che prova come le violenze compiute dalle truppe coloniali francesi, ai danni della popolazione civile italiana, erano conosciute dagli Alleati. I comandi americani dettero ordine ai propri soldati di sparare contro i coloniali francesi sorpresi a commettere gli stupri” – esordisce Ciotti.

Il rapporto della sezione controspionaggio della 5^ Armata, firmato dal Maggiore dei Carabinieri Reali Cesare Faccio, è datato 22 giugno 1944 e tratta delle violenze e dei soprusi commessi dai soldati marocchini e il contegno tenuto dalle truppe americane in quelle occasioni.

Il documento inizia riportando la violenza ai danni di una donna, accaduta dopo tre giorni dell’occupazione di Vetralla, in provincia di Viterbo. La donna chiese la protezione di un sergente della Polizia Militare americana che si recò presso il comando francese per fare delle rimostranze. Gli Ufficiali d’oltralpe lo invitarono “ad astenersi dall’interessarsi di cose che riguardavano esclusivamente il comando francese, in quanto ognuno faceva la guerra a modo suo”. Il Sottufficiale a questo punto relazionò al proprio comando, che diramò una disposizione ai militari americani “di far uso delle armi, qualora si fossero trovati presenti a violenze commesse dai marocchini.”

Inoltre, il contro spionaggio italiano aveva appreso da un funzionario del Counter Intelligence Corps, il servizio di intelligence dell’esercito degli Stati Uniti, che “soldati americani, successivamente presenti ad altro tentativo di violenza da parte di soldati marocchini, ne avevano uccisi sei, determinando le proteste del comando francese.” Il comando americano alle rimostranze degli alleati aveva risposto che “fin quando i francesi avessero usato quei sistemi nei confronti della popolazione civile, i soldati americani avrebbero sparato prima contro i marocchini poi contro i tedeschi.” Lo stesso funzionario USA, aveva confidato che se il governo italiano avesse chiesto alle Nazioni Unite, cioè il complesso degli Stati in guerra contro Germania, Italia e Giappone, “di sostituire le truppe francesi con quelle italiane, tale richiesta sarebbe stata accolta.”

“È un documento sconvolgente – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM – dal quale si evincono diverse verità finora nascoste. Innanzitutto, gli Alleati e il contro spionaggio italiano erano a conoscenza delle violenze perpetrate ai danni della popolazione civile italiana dai coloniali inquadrati nell’esercito francese. Inoltre, i comandi USA ordinarono alle proprie truppe che in caso di violenze dovevano sparare prima ai magrebini francesi e poi ai tedeschi. Infine, che lo scempio delle marocchinate poteva essere interrotto ritirando dal fronte italiano le truppe coloniali. Questo purtroppo non avvenne subito – conclude Ciotti – e le donne e gli uomini italiani dovettero subire ancora per diversi mesi le bramosie sessuali di questi militari francesi.”

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