“Abbiamo il diritto di sapere che aria respiriamo ogni giorno, anche sotto terra.” Con queste parole l’on. Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli d’Italia, sintetizza il senso della proposta di legge da lui presentata per affrontare un problema troppo spesso sottovalutato: le polveri sottili presenti nelle metropolitane delle grandi città italiane.
L’iniziativa nasce da una constatazione chiara: le amministrazioni locali hanno puntato il dito contro le auto private in nome dell’ambiente, ma ignorano ciò che accade nei trasporti pubblici di loro diretta competenza. “Metropolitane come quelle di Roma e Milano – spiega Mascaretti – presentano da anni concentrazioni altissime di PM, soprattutto nelle linee più vecchie e profonde, eppure non esiste alcun obbligo di rilevamento o informazione per i cittadini”.
Da qui la proposta: istituire un obbligo per le amministrazioni locali di effettuare monitoraggi costanti della qualità dell’aria nelle gallerie e nelle stazioni della metropolitana e pubblicarne i dati. Non solo: il testo prevede anche campagne informative rivolte agli utenti, in particolare alle categorie più fragili, per permettere loro di scegliere consapevolmente se e quando utilizzare il servizio, anche in base alla salubrità delle diverse tratte.
L’onorevole non manca di rivolgere una critica esplicita alla giunta di sinistra che governa Milano da oltre un decennio: “Nel 2010 l’Arpa Lombardia, su richiesta della Procura, aveva già segnalato valori sette volte superiori ai limiti consentiti all’aperto. Eppure in quattordici anni non è stato fatto nulla. Non solo: potremmo trovarci di fronte a un’aggravante, se fosse confermato che l’aria carica di particolato venga espulsa in strada senza filtri, contribuendo così all’inquinamento atmosferico cittadino”.
Secondo Mascaretti, il tema non è solo tecnico ma profondamente politico: “Il diritto alla salute deve valere anche per chi lavora o viaggia ogni giorno nei sotterranei delle nostre città. Serve trasparenza, informazione e responsabilità. Questa legge è un primo passo per colmare una grave lacuna normativa e, soprattutto, per proteggere milioni di cittadini”.
Un tema finora rimasto in ombra, ma destinato a diventare centrale nel dibattito pubblico, mentre l’Italia – come confermato anche dai dati del report di metà mandato del Governo Meloni – punta a un modello di sviluppo sostenibile e realmente attento alla qualità della vita degli italiani.