Durante il convegno odierno, il conduttore televisivo, Massimo Giletti, già inviato e reporter durante il primo periodo della guerra in Ucraina, è intervenuto durante la conferenza per raccontare la sua esperienza sul campo.
Il giornalista ha parlato delle scene viste durante la guerra, dei ragazzi che hanno perso la vita durante il conflitto, esponendo il proprio ricordo dopo il crollo di una caserma, ricordandone le vittime ed affermando l’importanza delle immagini che appartengono al conflitto.
Le proiezioni, secondo Giletti, sono estremamente importanti poiché servono per documentare gli orrori della guerra, le cui vittime civili ed innocente ne fanno le spese da sempre.
Il conduttore ha ricordato il momento in cui, in seguito al crollo della caserma citata in precedenza, decise di prendere la Bandiera Ucraina rimasta a terra e di portarla con sé, per non lasciarla in mezzo alle macerie: un gesto sicuramente importante, che rappresenta la cura nei confronti dell’ identità di un popolo europeo, martoriato ormai da due anni da un’ invasione tragica che continua a mietere vittime.
Il contributo di Giletti a questa conferenza è stata importante, poiché dimostra l’importanza del giornalismo e delle fonti, che ci consentono di poter distinguere una notizia vera e documentata da una notizia falsa.
Ormai da tempo, com’ è ben noto, la guerra non si svolge solo ed esclusivamente sul campo, ma anche nell’ ambito dell’ informazione.