Maternità surrogata. Di Maggio (FdI): è legge di civiltà, i bambini non si comprano

“Con questa legge non vogliamo perseguitare qualcuno, ma dare effettività alla protezione di un bene che già il nostro ordinamento tutela, rendendo la maternità surrogata reato universale, perseguibile in Italia anche per chi si rechi a compierla all’estero. I diritti dei bambini italiani già nati con pratiche che sono reato nel nostro Paese, non sono in discussione e invece sono salvaguardati anche quando sono nati all’estero. L’idea che qualcosa sia lecito solo perché è tecnicamente possibile è la concezione più antigiuridica e dissolutiva del legame sociale che esista. Il complesso di beni che la legge 40 tutelava e che vogliamo garantire con questo correttivo è quello di non trasformare il corpo della donna in una infrastruttura temporaneamente somministrata a terzi, per produrre un frutto appropriabile da terzi, e non trasformare una nuova persona in una forma atipica ma riconoscibile di mercanzia”. Lo ha detto Grazia Di Maggio, deputato di Fratelli d’Italia, nell’Aula della Camera durante la discussione generale della proposta di legge sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero.
“La sinistra vuole strumentalizzare il senso di umanità di tutti noi per affermare una logica del fatto compiuto, barbara e antigiuridica. Con questa legge stiamo fornendo un indirizzo di civiltà che potrà essere seguito anche da altre nazioni, che come la nostra vietano l’utero in affitto e subiscono da troppo tempo l’elusione di questo divieto, lasciando prosperare questo turpe traffico sulle fragili spalle di donne straniere. I bambini non si vendono e non si comprano”, ha concluso.

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