“L’esame di Stato si è sempre svolto con le stesse modalità. Una commissione (interna o esterna che sia) che giudica mettendo voti agli studenti. Questo è sempre accaduto e ha segnato la vita di milioni di giovani alimentando anche canzoni, romanzi, film. I due casi di rifiuto dell’esame di Stato sono un significativo indizio di una contestazione pericolosa, di fronte alla quale l’unica risposta efficace è ignorarla. Se non vogliamo retrocedere ai tempi del “sei politico”…
È necessario preoccuparsi per la vulnerabilità di queste nuove generazioni ma non cedere di fronte alla solare realtà della vita, fatta di giudizi, gare, voti, esami, promozioni e bocciature. In questa ‘reazione’ c’è un sentimento di sfida arrogante contro la scuola e il suo modello d’istruzione basato sul merito. Ma una domanda è d’obbligo: se queste due studentesse hanno il ‘coraggio’ di ribellarsi all’esame di Stato non si capisce per quale motivo non utilizzino lo stesso coraggio per sostenere la prova. Un sospetto legittimo si fa largo”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.