“Ci sono momenti in cui bisogna scegliere da che parte stare, ci ricorda Maurizio Landini. Ma la vera domanda è: da che parte sta oggi la Cgil? Non più un sindacato che difende i lavoratori, ma l’avamposto politico di battaglie ideologiche incomprensibili per milioni di italiani che ogni giorno chiedono tutela, diritti, dignità nel lavoro. Lo vediamo in Emilia-Romagna, dove a Faenza si chiede di mettere sotto accusa i rapporti con Israele. A Bologna, il sindaco Lepore si trova a stoppare polemiche sullo sciopero generale, mentre attivisti accusano la Cgil di uno ‘sciopericchio’. A Roma, sotto le bandiere palestinesi, vediamo il Pd, il M5S, Rifondazione, l’Anpi ed Emergency, tutti insieme, ma non una parola sulle violenze che accompagnano queste manifestazioni. E allora mi chiedo: riuscirà Landini, oltre a parlare male del governo, a dire una parola chiara contro chi trasforma la piazza in terreno di scontro? Perché la metamorfosi del sindacato è evidente: non più baluardo dei diritti dei lavoratori, ma strumento di una politica che guarda solo all’opposizione ideologica. I lavoratori meritano molto di più. Meritano un sindacato che si occupi di loro, non di propaganda”. Lo dice Stefano Maullu, deputato di Fratelli d’Italia.