Medio Oriente. Le manifestazioni nel mondo e la posizione dell’Italia e dell’Occidente

Lo scontro tra la Palestina di Hamas e Israele ha suscitato le reazioni da parte del mondo intero, a partire dal livello politico-diplomatico fino a quello della società civile, che si è movimentata in massa per organizzare manifestazioni, a favore dell’una o dell’altra parte, a prescindere dalla posizione presa dai vari governi nazionali.

Lo scontro in Medio Oriente va avanti da decenni, e le stesse cause sono complesse da rinvenire e da portare alla luce in maniera semplice e chiara. Con il proseguire del tempo, le relazioni sono divenute sempre più complicate, anche se connotate da varie fasi caratterizzate da una certa distensione.

Ciò premesso, è dunque molto difficile dare ragione in assoluto ad una parte o all’altra, visto e considerato l’intero assetto geopolitico che esiste attualmente, e che in parte è anche derivato proprio da questa situazione.
Tuttavia, è oggi necessario condannare in toto l’azione terroristica di Hamas a cui Israele ha dovuto rispondere, trattandosi, per l’appunto, di una azione puramente terroristica.

Ma, come si sa, non è sempre possibile unificare il pensiero della comunità internazionale, soprattutto quando si fa riferimento al pensiero delle singole persone che hanno facoltà di esprimere il proprio personale giudizio anche apertamente.

È precisamente per questo motivo che oggi abbiamo manifestazioni a supporto dell’uno o dell’altro campo.

In Bangladesh alcuni hanno esposto cartelli anti-israeliani che condannano gli attacchi aerei e il blocco della Striscia sotto amministrazione palestinese.
A Marsiglia, i residenti palestinesi hanno organizzato una manifestazione nonostante il divieto imposto dalle autorità.
In Portogallo c’è stato un raduno di circa 500 persone che hanno partecipato a una veglia a Lisbona in solidarietà con Israele e le vittime dei recenti attacchi nel Paese, organizzato dalla comunità ebraica di Lisbona.
A New York intanto migliaia di persone si sono mosse a sostegno di Israele in seguito all’attacco di Hamas. Si sono riuniti vicino alle Nazioni Unite, dove in precedenza il governatore dello stato Kathy Hochul aveva partecipato alla veglia “New York sta con Israele”.

Anche in Italia è stato dichiarato il sostegno alla popolazione israeliana con una manifestazione presso l’Arco di Tito a Roma, nella sera del 10 ottobre, che ha coinvolto migliaia di persone tra istituzioni, forze politiche, e cittadini. Tra queste anche l’ambasciatore di Israele in Italia, che in tale occasione ha voluto dichiarare: “Riceviamo grande sostegno dall’Italia e da paesi di tutto il mondo. Auspico vivamente di continuare a vedere il sostegno dell’Italia anche mentre facciamo ciò che dobbiamo fare, per prevenire futuri attacchi terroristici contro Israele”.
Dall’altro lato, tuttavia, ci sono state anche manifestazioni pro-Palestina, messe in campo in particolar modo a Milano, dove ieri numerosi ragazzi palestinesi si sono riuniti in Piazza Mercanti per sostenere la nuova intifada iniziata da Hamas contro la popolazione ebraica.
Anche a Roma, alcune decine di studenti hanno manifestato sempre martedì 10 all’interno della città universitaria della Sapienza a favore della Palestina, creando non poche tensioni all’interno dell’ateneo.

Dal punto di vista istituzionale invece il sostegno sembra essere più lineare e soprattutto compatto, con una posizione pro- Israele da parte dei maggiori Paesi occidentali.

In particolare, è importante ricordare come il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente francese Macron, il Cancelliere della Germania Scholz, il Primo Ministro inglese Sunak e il Presidente Usa Biden abbiano rilasciato un comunicato congiunto, condividendo la medesima posizione.

Nel comunicato si legge: “Esprimiamo il nostro fermo e unito sostegno allo Stato di Israele e la nostra inequivocabile condanna di Hamas e dei suoi terribili atti di terrorismo. Chiariamo che le azioni terroristiche di Hamas non hanno alcuna giustificazione, alcuna legittimità e devono essere universalmente condannate. Il terrorismo non è mai giustificato. Negli ultimi giorni, il mondo ha assistito con orrore al massacro di famiglie nelle loro case da parte dei terroristi di Hamas, al massacro di oltre 200 giovani che si stavano godendo un festival musicale e al rapimento di donne anziane, bambini e intere famiglie, che ora sono tenuti in ostaggio. I nostri Paesi sosterranno Israele nei suoi sforzi per difendere se stesso e il suo popolo da tali atrocità. Sottolineiamo inoltre che questo non è un momento in cui una parte ostile a Israele possa sfruttare questi attacchi per cercare un vantaggio. Tutti noi riconosciamo le legittime aspirazioni del popolo palestinese e sosteniamo misure uguali di giustizia e libertà per israeliani e palestinesi. Ma non fatevi illusioni: Hamas non rappresenta queste aspirazioni e non offre nulla al popolo palestinese se non più terrore e spargimento di sangue. Nei prossimi giorni resteremo uniti e coordinati, insieme come alleati e come amici comuni di Israele, per garantire che Israele sia in grado di difendersi e per creare le condizioni per una regione mediorientale pacifica e integrata.”

La situazione in Medio Oriente è, tragicamente, ancora ai suoi inizi. Nonostante ciò, però, appare fondamentale ora più che mai, anche imparando dagli errori fatti nella crisi russo-ucraina, mantenere una posizione ferma e decisa, senza alcuna paura o timore. Solamente così, insieme agli aiuti necessari, sarà possibile limitare i danni e salvare quanto prima l’intera comunità, prima quella innocente di Israele e Palestina, e poi tutta quella internazionale.

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