“Mediterraneo: il futuro da difendere”: Rilanciare l’idea di una gioventù mediterranea per affrontare le sfide di domani

A Fenix si parla di Mediterraneo, delle sue opportunità e delle sue sfide.
La mattina di venerdì 30 giugno si parla proprio di questo tema, in occasione del panel “Mediterraneo: il futuro da difendere”, durante il quale emergono spunti interessanti.

Su tutto, appare chiara una cosa: è il Mediterraneo il nuovo teatro in cui si giocherà il futuro dell’Europa e, soprattutto, dell’Italia.

Secondo il Sottosegretario Isabella Rauti il Mediterraneo è un vero e proprio “continente liquido”, possedendo tutte le caratteristiche proprie dei continenti. È dunque fondamentale tenere in considerazione questa sua peculiarità e agire di conseguenza.
È inoltre evidente che quando si parla di Mediterraneo non si può non parlare di Africa. E dunque si ricorda il Piano Mattei, attraverso il quale, ha confermato l’onorevole Tommaso Foti, la destra “guarda all’evoluzione di questi popoli, valore aggiunto per la nostra società”.

Ma come si fa a valorizzare il Mediterraneo? Non basta la semplice azione del governo, delle istituzioni, non basta, insomma, l’azione dell’alto.
Occorre partire anche e soprattutto dai giovani, che “non solo il futuro, ma anche il presente di questa nazione”, come ha ben sottolineato il Commissario Straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, Federica Celestini Campanari. Sono i giovani che possono realmente “cambiare le cose”.
Il Commissario ha ribadito come in questo senso la sfida del Mediterraneo sia fondamentale per le nuove generazioni, che con molti e diversi programmi e iniziative nazionali ed europee hanno la possibilità di conoscere realtà diverse da quelle a cui siamo abituati in Europa, di formarsi, di imparare “il rispetto per gli altri”, che si matura “attraverso la conoscenza”.
Anche il Commissario ha ricordato l’atteggiamento che l’Italia sta tenendo nei confronti del continente africano, un atteggiamento “non predatorio”, attraverso il quale il nostro Paese cerca di sviluppare dei modelli di cooperazione “in linea con il reale bisogno delle popolazioni” a cui ci si rivolge.
In conclusione, viene lanciata una sfida importante da parte dell’Agenzia Italiana della Gioventù, ovvero quella di rilanciare una “gioventù mediterranea”, affinché si venga a costruire una “Europa a trazione mediterranea”.
L’Europa, e l’Italia prima di tutto, ha una sua naturale inclinazione verso il Mediterraneo. È fondamentale riscoprire questo ruolo, per conseguire quegli obiettivi che possano rendere il Sud del Mediterraneo non più un fanalino di coda, ma la vera forza trainante di quest’area geografica, finalmente scevra da soffocanti influenze esterne.

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