Meglio “Trump Gaza” che “Hamas Gaza”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso su Truth un video musicale generato dalla intelligenza artificiale, che mostra “Trump Gaza”, ossia, l’ipotesi di rinascita della Striscia dopo l’immaginato passaggio di quel territorio sotto il controllo americano. Sì vede la Striscia di Gaza diventare più cool di Dubai, con eleganti passeggiate sul lungomare, spiagge affascinanti e grattacieli. Domina il luogo teorico un’enorme statua dorata del presidente Trump mentre sbucano danzatrici del ventre e le persone ballano sotto una pioggia di banconote da un dollaro. Elon Musk gusta un piatto di hummus e Trump balla con una ragazza sexy per poi andare a rilassarsi a bordo piscina, in costume da bagno e con un drink in mano, in compagnia del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

I benpensanti di sinistra, ma più che benpensanti, faziosi e avversi ideologicamente sia a Trump che a Netanyahu, si sono scandalizzati di fronte al video creato dalla AI e rilanciato a livello globale da Donald Trump. Le opposizioni di casa nostra, che sono sempre più ridicole che intelligenti, chiedono addirittura alla premier Giorgia Meloni di intervenire contro la “Trump Gaza” per non diventarne complice e di riferire, (sic!), in Parlamento. Solo Elly Schlein può sapere che nesso ci sia fra il Presidente del Consiglio italiano e un breve filmato creato al di fuori dell’Italia e condiviso da Trump su Truth. Piuttosto, PD e compagni, se ci riescono, chiedano a Trump, Musk e Netanyahu di presentarsi a Montecitorio per dare qualche giustificazione in merito al video incriminato. Roma non sarà accattivante come la futura Gaza, ma vale sempre una capatina. Davanti a pretese tanto stupide non si può che reagire con l’ironia.

Al netto delle partigianerie anti-israeliane ed anti-americane delle Schlein e dei “Giuseppi” Conte, l’impressione a caldo che si può avere, guardando il video “Trump Gaza”, è quella che porta a preferire comunque l’ottimismo trumpiano per il futuro di Gaza, per quanto esasperato alla ennesima potenza, rispetto alla reale cultura della morte dei terroristi di Hamas. Meglio Gaza come Riviera del Medio Oriente che sottomessa a chi uccide per motivi politico-religiosi, è disposto pure a farsi uccidere nel nome di un fanatismo irrazionale ed utilizza gli innocenti come scudi umani. Noi cristiani e cattolici crediamo nella vita dopo la morte, ma il passaggio, per così dire, di là deve avvenire soltanto nel momento opportuno deciso da Dio, mentre, per gli integralisti islamici, prima si muore e si va verso il paradiso delle vergini, e meglio è. In realtà, il video, allo stesso modo di tutte le dichiarazioni più forti e politicamente scorrette di Trump, è stato fatto apposta così eccessivo e con aspetti pacchiani per partire, appunto, da una provocazione e giungere a risultati concreti, seri e importanti.

L’interesse dell’America trumpiana per Gaza è quello, certo, di ricostruire un luogo che oggigiorno è un cumulo di macerie, ma si vuole altresì mettere lo zampino per destabilizzare le ultime certezze di ciò che rimane di Hamas e radicare un equilibrio duraturo in cui i terroristi di tale organizzazione non possano più riprendere il controllo della Striscia. Un altro 7 ottobre deve essere scongiurato in ogni modo. 

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

2 Commenti

  1. Grande verità, meglio la spiaggia con le ballerine che gli assassini di Hamas.
    Sulla statua aurea di Trump lascerei correre, chissà se questa intelligenza (mah!) artificiale conosce il senso del ridicolo.
    Il problema non è banale, diciamo anche noi “due popoli e due Stati”, ma se uno dei due è uno Stato canaglia governato da assassini i due Stati è meglio non farli, che resti solo Israele…
    Lasciamo perdere statue spiagge e ballerine. Il problema di Trump è che dice spacconerie che poi non fa, per fortuna o per disgrazia, e non si capisce cosa invece riesca davvero a fare.
    Ma il problema della Palestina è reale, Israele non ha vinto, l’obiettivo di sradicare Hamas non è stato ancora raggiunto, i Palestinesi sembrano ancora, volenti o nolenti, con Hamas. A me personalmente sembra incredibile, dopo quello che hanno subito per colpa di Hamas, ma non ci possiamo fare niente, sembra essere così.
    Quindi i due popoli e due Stati non si vedono all’orizzonte.
    Israele però non può nemmeno reggere allo sforzo bellico di occupare militarmente Palestina, Cisgiordania e Libano in contemporanea, e magari respingere razzi iraniani sparati da Yemen, o prima o poi forse anche dalla Siria.
    I palestinesi non se li prende nessuno, posto che la pulizia etnica sia una soluzione.
    Si torna da capo: unica soluzione è estirpare Hamas, è l’unico modo per dare l’esempio anche agli altri.
    Che poi ci si faccia un centro balneare, che Dio li benedica, ma non sembra nella nostra epoca.

    Con affetto

    Alessandro

    • D’accordo con te sulla necessita’ di estirpare Hamas in maniera definitiva. Penso che Israele abbia evitato cio’ finora per la questione drammatica degli ostaggi. Qui, ed e’ anche comprensibile, l’opinione pubblica israeliana ha sottoposto il Governo di Bibi Netanyahu a pressioni significative. Mi auguro, una volta chiusa la questione ostaggi, che si proceda alla cancellazione dei terroristi di Gaza. Un abbraccio, Roberto.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati