“Noi possiamo ricostruire quella vitalità diffusa e quell’ascensore sociale che allora, anche con il concorso della Cisl, hanno generato negli anni migliori del dopoguerra nuove imprese realizzate da dipendenti, il ceto medio è diventato proprietario e ha incremento ricchezza, occupazione e natalità. Ci unisce insomma, cari amici della Cisl, l’ottimismo della volontà e un senso di vita che ci porta sempre a guardare verso l’altro e verso l’oltre. Io so che, nel rispetto dei ruoli, noi lavoreremo ancora molto bene ed è per questo che voglio dirvi grazie per accompagnare il lavoro difficile di questo Governo con le vostre legittime rivendicazioni, con la vostra autorevolezza, con la vostra serietà e guardando sempre, solo e soprattutto ai diritti e ai bisogni dei lavoratori italiani”.
Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha esordito nel corso del suo intervento in occasione dell’assemblea nazionale della Cisl.
“Il titolo di questa assemblea- ha poi proseguito la premier- è ‘Il coraggio della partecipazione’, un titolo evocativo ma soprattutto un titolo che riguarda un’altra grande sfida che il segretario Sbarra citava nel suo intervento, che è sostanzialmente innovare il nostro modello economico e produttivo sapendo coniugare sussidiarietà e crescita, il che significa rifondare la dinamica tra impresa e lavoro, superando una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere. Ricostruire la dinamica tra imprese e lavoro – ha aggiunto la presidente del Consiglio – significa gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori, fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa, incrementare le politiche di welfare, rafforzare il peso della contrattazione legata ai territori alla dimensione aziendale per superare le rigidità dei contratti nazionali senza smarrire le tutele sul lavoro”.
Poco prima era toccato al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, aprire l’assemblea nazionale dei quadri e delegato del sindacato all’Auditorium Conciliazione:
“Cara presidente, la Cisl le dà il benvenuto. Voglio rinnovarle la gratitudine per aver dimostrato grande sensibilità sulla nostra proposta di legge di cui oggi parliamo”, e di cui “abbiamo parlato già a luglio 2021, quando non era ancora presidente del consiglio, e a novembre 2023, un giorno dopo la consegna delle nostre 400mila firme, in occasione della convocazione delle organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi. Lei disse allora che ‘partecipazione è la chiave di volta di un più equo sistema economico’, impegno che lei ha tenuto saldo nel tempo”.
“Questo paese – ha continuato Sbarra – ha bisogno di scelte coraggiose e la sua presenza qui oggi è un segnale importante per un’Italia che vuole crescere insieme, senza steccati ideologici e divisioni pregiudiziali, senza antagonismi e massimalismi, con la forza della contrattazione e della concertazione, della responsabilità e del coraggio della partecipazione”, ha poi concluso il suo intervento cedendo la parola alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.