Meloni in Uzbekistan: visita storica con accordi per oltre 3 miliardi

l’Italia ha siglato una serie di importanti intese con lo Stato dell’Uzbekistan, con il quale da oggi condivide alcuni rilevanti progetti per il futuro.

l’Italia ha siglato una serie di importanti intese con lo Stato dell’Uzbekistan, con il quale da oggi condivide alcuni rilevanti progetti per il futuro.

Senza alcun dubbio, ciò che è accaduto nelle scorse giornate è un qualcosa che può essere definito ‘storico’, come rimarcato dalla stessa Meloni. Non solo nell’ottica del rafforzamento delle relazioni tra le due parti, ma soprattutto perché oggi il Paese uzbeko – e, più in generale, l’intera regione asiatica – riveste un’importanza cruciale nello scacchiere internazionale.

L’importanza del dialogo tra le diverse realtà, infatti, come abbiamo avuto modo di constatare soprattutto nel recente periodo, è vitale affinché vi sia sviluppo e crescita. Ed è una condizione imprescindibile, soprattutto nell’ottica del riposizionamento di una Nazione all’interno dello scacchiere geopolitico. Questo concetto è stato colto sin dall’inizio da questo Governo, che sin dal primo giorno ha adottato un nuovo approccio a livello internazionale: diverso, più autorevole ma mai autoritario, aperto al confronto ma mai alla prevaricazione. E le capacità diplomatiche del nostro Premier hanno permesso che, nemmeno a metà legislatura, il nostro Paese acquisisse una nuova rilevanza e centralità nel contesto globale.

È dunque più che da apprezzare lo sforzo fatto dall’Italia, che, d’ora in avanti, ricoprirà un ruolo ancora più privilegiato e strategico in Asia centrale, soprattutto sotto il profilo economico e commerciale, ma anche per quanto riguarda altri temi fondamentali, come quelli della migrazione, della formazione e della cultura.

“Samarcanda rappresenta moltissimo per l’antichità dei nostri legami”, ha dichiarato Meloni al termine della visita, ribadendo anche che è “Un crocevia del rapporto tra Europa e Asia. Credo che la capacità che questa Nazione sta dimostrando nel proiettarsi nel futuro, rimanendo consapevole dell’importanza di difendere la propria tradizione e identità, sia alla base dei risultati straordinari che sta ottenendo.”

Italia e Uzbekistan hanno firmato una dichiarazione congiunta che sancisce l’avvio di una collaborazione rafforzata su molteplici livelli: dialogo politico, sicurezza regionale, economia, migrazioni, formazione, cultura, energia e materie prime strategiche. “Per l’Italia l’Uzbekistan è un partner molto importante. Le nostre relazioni sono solide da tempo, ma già dal 2023 abbiamo lavorato per portarle a un livello superiore”, ha dichiarato Meloni al termine della visita, sottolineando che “le materie sulle quali cooperare in modo rafforzato sono moltissime, e sono molto contenta del fatto che siamo stati concreti nella volontà di mettere in campo, su tutte le materie prioritarie, un lavoro che si farà in modo ancora più concreto e cadenzato.”

A consolidare il ruolo chiave dell’Italia nella regione sono però soprattutto le numerose intese firmate (sono ben 14), che prevedono investimenti per oltre 3 miliardi di euro. “Puntiamo a far crescere e a dimostrare quanto sia ampio il valore della nostra cooperazione”, ha evidenziato il Premier italiano.

La cooperazione tra le due realtà prevederà inoltre l’introduzione di due nuovi strumenti: un dialogo strategico tra i Ministri degli Esteri italiano e uzbeko, e la nascita di una Commissione economica mista. “Questi sono due elementi che intendiamo utilizzare immediatamente, perché vogliamo che questa sia una visita storica. E per esserlo, deve iniziare qualcosa di nuovo. Quello che vogliamo fare da oggi è avere una capacità di concretezza estrema, per valutare ogni sei mesi il livello del lavoro che stiamo portando avanti”, ha concluso Giorgia Meloni, confermando così come la concretezza e la consistenza siano il vero cuore pulsante dei progetti e delle iniziative di un’Italia che, da oggi, assume un ruolo ancora più centrale all’interno di un contesto, quale quello asiatico, che rappresenta il crocevia delle grandi trasformazioni globali e il punto nevralgico da cui passa il futuro del mondo intero.

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