Giornata intensa quella di venerdì 6 giugno per il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata in due incontri internazionali di assoluto rilievo: prima con il Presidente del Consiglio europeo, António Costa, e poi con il Presidente argentino Javier Milei. Due appuntamenti fondamentali che confermano ancora una volta il peso crescente dell’Italia nei dossier globali e il ruolo da protagonista assunto dal nostro Paese nel contesto geopolitico attuale.
Italia-UE: intesa su Ucraina, Medio Oriente e migrazione
Al centro del colloquio con Costa, la preparazione dei prossimi Vertici internazionali, in particolare del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, dove si discuterà proprio dei temi affrontati nel bilaterale: Ucraina, Medio Oriente e immigrazione.
Affrontare preventivamente queste questioni a Palazzo Chigi dimostra chiaramente quanto l’Italia sia oggi un interlocutore centrale nei processi decisionali europei; e questo è un chiaro sintomo di come il nostro Paese conti, venga ascoltato e spesso si ponga come guida nel tracciare una strada comune a livello continentale.
Il Presidente Costa ha definito “fantastico” l’incontro con Meloni, come testimonia il post pubblicato su X a seguito della sua visita romana. I due leader hanno poi discusso a fondo del contesto geopolitico e ribadito l’impegno congiunto sulla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, che si terrà a Roma nel mese di luglio: un ulteriore passo che conferma la leadership italiana sui grandi temi dell’agenda internazionale.
Italia-Argentina: al via il Piano d’Azione 2025–2030
Non meno significativo l’incontro con il Presidente argentino Javier Milei, tenutosi sempre nella stessa giornata. Oltre ai dossier comuni affrontati anche con Costa, i due leader hanno annunciato ufficialmente la nascita del Piano d’Azione Italia-Argentina 2025–2030, già anticipato durante la visita di Meloni a Buenos Aires lo scorso novembre.
Tale Piano punta a rafforzare la cooperazione in ambiti quali: dialogo politico, commercio, investimenti, sicurezza, spazio, materie prime critiche, giustizia, cultura, formazione e turismo.
A margine del vertice è stato inoltre siglato un importante accordo energetico tra la YPF, compagnia argentina controllata al 51% dal governo di Buenos Aires, e ENI. La firma, avvenuta alla presenza dei rispettivi amministratori delegati, Horacio Daniel Marín e Claudio Descalzi, rappresenta un ulteriore tassello nell’espansione della cooperazione energetica tra i due Paesi, oltre che un rilevante risultato in termini strategici, che rafforza ulteriormente le già solide relazioni italo-argentine.
Questi ultimi due incontri non sono episodi isolati, ma tasselli di una strategia più ampia e coerente. Dopo il faccia a faccia con Emmanuel Macron, e in vista dell’imminente incontro con il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, appare evidente che Giorgia Meloni stia costruendo, passo dopo passo, un’Italia protagonista, rispettata e centrale nelle dinamiche globali. Un’Italia che c’è, ed è pronta a fare la propria parte. E anche di più.
Con ogni leader si discutono le stesse grandi questioni e si assume la stessa postura, il che dimostra la coerenza e la solidità della linea italiana, basata su tre grandi pilastri: dialogo, visione strategica e continuità.
Ecco dunque che, in un tempo segnato da generale instabilità, continue crisi e sfide complesse, l’Italia sta dimostrando di non essere più semplice spettatrice degli eventi. Anzi, oggi più che mai, è una vera e propria protagonista nello scacchiere europeo e internazionale, grazie a una linea chiara e coerente e a un approccio pragmatico nei confronti delle grandi questioni del nostro tempo.
È per questo che non sorprende affatto che la nostra Nazione sia sempre più riconosciuta come modello e punto di riferimento credibile da parte dell’intera comunità internazionale.
“Tutto si può dire fuorché che l’Italia sia isolata” – ha infatti recentemente dichiarato Giorgia Meloni, che ha altresì sottolineato come – “l’Italia abbia ritrovato un suo protagonismo, e lo abbia fatto con l’autorevolezza e con la franchezza che le devono essere proprie.”
Una dichiarazione, questa, che rappresenta bene il cambio di passo – reale e misurabile – del nostro Paese, che tra missioni diplomatiche, accordi strategici e cooperazioni bilaterali e multilaterali, non si limita più ad osservare, ma guida, propone e costruisce.
“Questa nuova linea di politica estera italiana, più consapevole, di fatto dimostra che noi possiamo avere e giocare un altro ruolo”, ha infatti confermato sempre Meloni. E quindi non è un caso che oggi, proprio sui dossier più delicati – dalla guerra in Ucraina al Medio Oriente, dalla sicurezza alla gestione dei flussi migratori – l’Italia venga chiamata in causa come interlocutore privilegiato.
E tutto questo è anche e soprattutto merito di una leadership ferma ma dialogante, incarnata da Giorgia Meloni, che ha saputo portare il nostro Paese nei teatri più complessi della diplomazia internazionale con credibilità, coerenza e visione.
Quella che si sta costruendo è un’Italia diversa, più consapevole di sé e del proprio ruolo.
Un’Italia che non solo ha qualcosa da dire, ma ha anche qualcosa per cui valga la pena ascoltarla. Perché chi dimostra serietà, coerenza e responsabilità, merita un posto al tavolo delle grandi decisioni. E il nostro Paese, con Giorgia Meloni, quel posto, senza dubbio, se lo è conquistato.