Meloni-Macron: primo bilaterale a Parigi. Sul tavolo questione migratoria, governance Europea e Ucraina. D’accordo sui principali dossier strategici

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La candidatura di Roma all’Expo 2030 pronta per lo sprint finale. E a sostenere la candidatura arrivano a Parigi il Presidente del Consiglio Meloni, il Sindaco di Roma Gualtieri e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

Dopo la visita di alcuni rappresentanti del Bureau International des Expositions, che erano giunti a Roma ad aprile per un ‘sopralluogo’, la Capitale si gioca la finale con Riad e Busan, dopo l’esclusione ufficiale di Odessa.

Quella di Expo 2030 è una opportunità strategica per aprire le porte di Roma all’Europa e al mondo, riportando l’Expo in Occidente, e quindi rilanciando anche quei valori europei e mediterranei che sono alla base della nostra storia e della nostra società.

Ma oltre alla candidatura della Capitale, ben più rilevante è l’incontro avuto tra Madame Meloni e Monsieur Macron, che per la prima volta si incontrano per un colloquio vis a vis.

Un incontro, quello tra Francia e Italia, che avviene a seguito anche del bilaterale tra Meloni e il tedesco Scholz, in cui sostanzialmente l’Italia sta divenendo sempre di più l’ago della bilancia in Europa. Un incontro che avviene in un momento particolarmente importante, ovvero prima del prossimo Consiglio Europeo e prima del summit NATO di Vilnius. Entrambe occasioni di rilievo per la configurazione dell’assetto geopolitico internazionale.

Sebbene ci possano essere stati apparenti dissapori tra Italia e Francia nel recente periodo, il premier italiano ha in più occasioni ribadito il fatto che i rapporti tra i due Stati siano sereni, e anche il Presidente francese ha sottolineato come sebbene ci possano essere delle controversie, si rimane sempre “in un contesto rispettoso.”
E anzi sono molti i dossier strategici che li accomunano e che sono stati oggi affrontati.

Primo fra tutti, la questione migratoria. Francia e Italia sono d’accordo su come affrontare la crisi dei migranti e la difesa delle frontiere esterne. Per farlo occorre “lavorare meglio con i paesi di transito e di origine e di rafforzare il controllo sulle frontiere esterne”, incalza Macron. Una ricetta da tempo suggerita dall’Italia, che conferma l’importanza di “capire che non si possono governare i movimenti secondari se a monte non si lavora insieme per governare i movimenti primari.” Il tutto, aggiunge Meloni, è necessario affinché si trovino delle alternative che ci consentano di “favorire una migrazione legale e di stroncare le reti di trafficanti”.

Sintonia anche sulle sfide in chiave europea. Entrambi i leader affermano di dover lavorare per “una sostenibilità sociale ed economica” che accompagni la transizione digitale e ambientale, per non indebolire “un sistema industriale produttivo che già sta affrontando una situazione non facile”, ha sottolineato il premier italiano. Sulla riforma del patto di stabilità e crescita confermata la necessità di puntare sugli investimenti in materie strategiche per raggiungere gli ambiziosi obiettivi per l’autonomia strategica dell’Unione Europea.

Oltre a questi dossier, Roma e Parigi sono insieme per sostenere i cittadini ucraini, sia dal “punto di vista umanitario che militare”, dice Macron. E su questo è stata ribadita la forza del Samp-T, “un esempio concreto di qualcosa che fanno insieme Italia e Francia”, per difendere i civili, gli innocenti, in modo che “sia la forza del diritto a vincere, e non il diritto del più forte”, ha ribadito Giorgia Meloni.

Dunque, una visione condivisa su molti dossier strategici, che Francia e Italia dovranno affrontare sia in chiave bilaterale che multilaterale, soprattutto in vista dei prossimi eventi, quali il Consiglio Europeo di giugno, il summit di Vilnius a luglio e la prossima presidenza italiana del G7.

La chiave per continuare una collaborazione proficua risiede in un approccio pragmatico e serio, che necessità di un lavoro comune per offrire delle risposte concrete. Oggi non ci sono nubi all’orizzonte per i rapporti italo-francesi, che sembrano invece navigare serenamente e sulla stessa lunghezza d’onda, sempre difendendo i propri rispettivi interessi nazionali e collaborando in maniera proficua e, ci si augura, non conflittuale.

Il video della conferenza stampa Meloni-Macron a Parigi

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