Meloni scuote Bruxelles: l’Italia torna a guidare l’Europa

Dal Medio Oriente al Sahel, dai Balcani alla difesa comune: mentre l’Europa si sveglia tardi, Giorgia traccia la rotta. A testa alta, in nome del popolo italiano.

Quando parla davanti alla Camera, Giorgia Meloni non fa giri di parole. E quando va in Europa, non fa sconti. Il suo intervento di oggi, in vista del Consiglio Europeo del 26-27 giugno, è l’ennesima dimostrazione che l’Italia ha una guida salda, lucida, coraggiosa. Una donna sola al comando? No. Una Nazione che ha finalmente una voce chiara, netta, senza complessi.

Mentre il mondo brucia, Meloni tiene il punto.

Iran, Israele, Gaza. Ucraina. Sahel. Libia. Migranti. Difesa. Energia. Automotive. Difficile pensare a un momento più esplosivo di questo per presentarsi a Bruxelles. Ma la Premier lo fa con lo stile che ormai conosciamo: zero piagnistei, tanta sostanza. I fatti prima delle chiacchiere. L’interesse nazionale prima di tutto.

“Senza difesa non c’è sicurezza. Senza sicurezza non c’è libertà. E senza libertà non c’è benessere né prosperità.”
— Giorgia Meloni, Camera dei Deputati, 23 giugno 2025

Basta questa frase per capire perché Giorgia Meloni sia oggi la vera leader della nuova Europa.

Iran, Hamas e Medio Oriente: l’Italia dice la verità che altri tacciono

Altro che equidistanza. Il Governo lo dice chiaro: nessun coinvolgimento negli attacchi americani, priorità ai civili italiani nella regione, ma anche una posizione netta sull’Iran nucleare. Meloni tende la mano alla diplomazia, ma senza ambiguità: o Teheran rinuncia all’atomica, o la pace sarà un miraggio.

E su Gaza? Meloni parla da vera statista: chiede il cessate il fuoco, ma pretende la liberazione degli ostaggi, il disarmo di Hamas e il futuro della Striscia fuori dalle mani dei terroristi. Niente ambiguità, niente buonismi. Solo verità.

Difesa comune: Roma guida, gli altri inseguono

Altro che “sottomessi alla NATO”: l’Italia raggiunge finalmente l’obiettivo del 2% del PIL in spesa militare. E lo fa senza vergognarsi. Anzi, rilancia: accordo storico per arrivare al 3,5% in 10 anni, con flessibilità e sovranità decisionale. Risultato? L’Italia torna centrale nell’Alleanza Atlantica. Con realismo, pragmatismo, patriottismo.

Migranti: il mondo segue la linea italiana

Nel 2023 la chiamavano “linea dura”. Oggi la chiamano “modello da seguire”. Il G7 ha affidato proprio a Giorgia Meloni il coordinamento globale contro i trafficanti di esseri umani. Bruxelles sta riscrivendo le regole ispirandosi al nostro approccio. La sinistra urla, ma l’Europa copia.

E non finisce qui: la proposta di riformare le Convenzioni internazionali sull’asilo — firmata da Italia, Danimarca, Paesi Bassi e ora anche Germania e Ungheria — è uno schiaffo ai benpensanti che per anni hanno lasciato che i confini fossero nelle mani delle mafie.

Piano Mattei: non più solo italiano. Ora è europeo.

Il vertice a Roma con von der Leyen e i leader africani ha sancito una svolta: il Piano Mattei è diventato una strategia dell’UE. E Giorgia se lo rivendica, come è giusto. Corridoio di Lobito, Blue Raman, AI Hub nel Maghreb, agricoltura e caffè, energia pulita. Tutto parte da qui. Tutto parte da noi.

Automotive: basta diktat green. La rivolta parte da Roma

Green Deal? Sì, ma non a danno delle nostre imprese. Meloni lo dice da mesi, e ora anche Parigi e Berlino si muovono. Flessibilità sulle emissioni, stop ai “pooling” con case straniere, e spinta su e-fuels e biocarburanti. Ma soprattutto, un asse Macron-Meloni-Merz per salvare l’industria europea dell’auto.

Una voce patriottica nel cuore dell’Europa

In un’Unione che spesso ci ha considerati solo un numero, oggi l’Italia detta l’agenda. In ogni dossier, Giorgia Meloni porta la voce di chi crede in un’Europa dei popoli, non delle burocrazie. Di chi vuole un futuro di pace, ma non si inginocchia ai ricatti. Di chi non rinuncia alla sovranità per rincorrere l’ideologia. Sì, italiani: siate fieri. Perché oggi, grazie a Giorgia Meloni, l’Italia non subisce più. L’Italia guida. E quando l’Italia guida, il mondo si accorge di quanto valiamo davvero.

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