Giorgia Meloni cala un asso e ridisegna la geografia politica e sindacale del Paese: Luigi Sbarra, ex segretario generale della Cisl, è il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud. Una mossa tutt’altro che ordinaria, che conferma la visione strategica della Premier e la sua abilità nel tessere alleanze oltre gli steccati ideologici e partitici.
Con questa nomina, Meloni rompe lo schema della Triplice sindacale, spiazza CGIL e UIL, e dà voce a quell’Italia del lavoro e del dialogo sociale che per anni è stata trascurata o strumentalizzata. Il suo è un ingresso da “indipendente”, scelto per competenza, equilibrio e credibilità, nel solco di una tradizione istituzionale che valorizza le figure autorevoli al di là delle appartenenze.
Cattolico, moderato, meridionale, ma soprattutto uomo di sostanza e responsabilità, Sbarra ha saputo costruire, negli anni alla guida della Cisl, una leadership solida, autonoma e rispettata. Il suo ingresso nel governo rappresenta un passaggio storico, che segna il superamento di vecchie contrapposizioni ideologiche e la nascita di una nuova stagione politica fondata sulla concretezza, sul merito e sull’interesse nazionale.
Giorgia Meloni lo ha voluto al suo fianco non solo per rafforzare la presenza dell’esecutivo nel Sud, ma anche per dare voce a una sensibilità centrista e sociale, capace di parlare alle fasce popolari e produttive del Paese. Il messaggio è chiaro: questo è un governo che non ha paura di aprirsi e valorizzare chi ha dimostrato sul campo capacità e visione.
La delega al Sud non è casuale. Sbarra, calabrese di nascita e profondo conoscitore delle dinamiche territoriali, porta in dote un bagaglio prezioso di esperienza e relazioni, ma soprattutto una visione chiara: trasformare il Mezzogiorno in motore di sviluppo, non più terra di sussidi ma protagonista della rinascita nazionale.
Ancora una volta, Giorgia Meloni dimostra di saper giocare d’anticipo, dettare l’agenda e spiazzare avversari e osservatori. Con la scelta di Luigi Sbarra, il Presidente del Consiglio non solo rafforza il governo, ma lancia un segnale profondo: il suo centrodestra non è chiuso nei recinti ideologici, ma è capace di attrarre le migliori energie del Paese. E oggi, con Sbarra a bordo, la sfida per un’Italia più coesa, forte e giusta ha una marcia in più.