Pur coerente con la sua posizione contro l’invasione Russa, Meloni lavora per abbassare i toni ed evitare derive guerrafondaie.
La linea di fermezza dunque non cambia, l’obiettivo è quello di “costringere Putin a trattare”, “ma l’Italia non entrerà in guerra con Mosca”, assicura Giorgia Meloni.
La premier dunque non fa passi indietro, ma rimane convinta, come i vertici delle istituzioni europee, che il sostegno a Kiev debba andare avanti in maniera sempre più risoluta, senza tentennamenti.
In un’intervista a Fuori dal Coro su Rete 4 guardando allo scenario internazionale critica le posizioni del Presidente francese Macron, favorevole all’opzione di inviare le truppe europee in Ucraina. Una proposta che non ha fatto altro che aumentare la tensione, in un momento in cui “si deve essere muscolari nei fatti e non negli atteggiamenti”.
La strategia di Macron è per il presidente Meloni inefficace e rischiosa, meno dichiarazioni “occorre stare accorti a come certe cose vengono vendute”. Calma e linea dura nei fatti, questo l’unico modo per evitare che la situazione sfugga di mano.
“Non ho condiviso le parole di Macron, l’ho detto anche a lui. Non le condivido e sono convinta che si debba fare attenzione ai toni che si usano”. Ha aggiunto.
Nel corso del suo ragionamento riguardo l’ipotesi di un possibile conflitto mondiale alimentato dai giornali ha dichiarato
“Rispetto al tema dei rischi di una guerra mondiale, io rispedisco al mittente l’idea che chi cerca di aiutare l’Ucraina vuole la guerra e quasi quasi i russi che l’hanno invasa vogliono la pace. Se chiediamo a Kiev si arrendersi, corriamo il pericolo di ritrovarci un conflitto ancora più vicino a casa”.
Dunque, l’unica soluzione possibile è mantenere sangue freddo e polso duro, sostituendo i fatti alle dichiarazioni esagerate, per scongiurare una definitiva escalation.