Miale (FdI Grottaglie): Banca Etruria, la Politica non butti al vento il lavoro della Commissione d’inchiesta banche

La cultura giustizialista non dovrebbe appartenerci mai ed i nomi dei dirigenti coinvolti nelle varie inchieste giudiziarie dovrebbero, in ogni caso, interessare ben poco. Al netto delle varie inchieste giudiziarie, talune già chiuse ed altre ancora in corso, partendo da questo presupposto e con tutta serenità si dovrebbe prendere atto che, la Politica (tutta) dovrebbe finalmente assumersi la responsabilità di offrire, in linea con le proprie prerogative, una risposta chiarificatrice alle migliaia di risparmiatori vittime della banca fallita, previa disamina dei fatti e partendo proprio dalle stesse indagini svolte per il tramite della Commissione d’Inchiesta banche che, nella relazione conclusiva approvata nella seduta conclusiva del 30 Gennaio 2018, delineava un quadro a dir poco inquietante, nel capitolo dedicato a Banca Etruria e di cui si riportano di seguito alcuni passaggi: “La Banca Popolare dell’Etruria, costituisce un dato per molti aspetti emblematico per l’intero sistema bancario nazionale….
si rinvengono, infatti, fattori di straordinaria gravità nella conduzione dell’attività bancaria da parte di un management non all’altezza e certamente responsabile della crisi…emerge una gestione dell’attività bancaria palesemente inadeguata….
innanzi tutto le proporzioni della crisi, del tutto incongruenti rispetto alle dimensioni del soggetto interessato, non consentono di reputare le anomalie come frutto di condotte isolate o limitate nel tempo, piuttosto, solo una gestione consolidata risulta in grado di giustificare le proporzioni del default per effetto di una vera e propria politica di gestione del credito (non singoli episodi) sganciata da una prudente e seria selezione del merito di credito. Non si spiegherebbe altrimenti come mai si è continuato ad erogare finanziamenti nel settore immobiliare anche a crisi conclamata che si sarebbero dimostrati ben presto non recuperabili. Come anche l’aggiramento delle disposizioni volte a prevenire conflitti di interesse tra prenditori del credito e vertici aziendali.Quindi, una distribuzione di liquidità, attraverso l’erogazione del credito, che non poteva non riverberarsi in termini di depauperamento delle risorse proprie della banca…. l’audizione dei rappresentanti delle associazioni dei risparmiatori coinvolti nel default degli istituti di credito Banca Popolare dell’Etruria e Cassa di Risparmio di Chieti, nel corso della seduta del 7.12.2017, fornisce un impressionante elenco di condotte contrarie a comuni parametri di condotta per esponenti bancari. Innanzi tutto vistose deviazioni dai canoni di condotta in tema di profilatura dei risparmiatori, che ha consentito una (illecita) più agevole distribuzione di prodotti finanziari non adeguati per livello di complessità e rischiosità rispetto alla clientela retail alla quale è stata propinata”. In conclusione, una domanda sorge spontanea: resterà un lavoro perso nel vuoto oppure la Politica (tutta) intenderà ripartire da queste risultanze per fare finalmente chiarezza sulle vicende che hanno riguardato la Banca? Quando si parla di cittadini – risparmiatori la politica avrebbe il compito-dovere di mettere in campo tutti gli strumenti di controllo parlamentare a difesa degli interessi delle predette categorie. Ad oggi, tutto l’importante lavoro di indagine svolto dalla Commissione rischia di venire perso e dimenticato.

Miale Ciro Francesco
Coordinatore FdI Grottaglie.

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