“Le tante missioni in nord Africa, portate a termine dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e non ultima anche la conferenza di Roma, dimostrano una linea di governo chiara: un approccio collaborativo, e non di sfruttamento, con i paesi dai quali hanno inizio i flussi migratori. Di certo si tratta di un progetto di media lunghezza, così come è altrettanto certo che, nell’immediatezza, si debba quindi gestire l’emergenza attraverso il controllo delle partenze, attraverso patti bilaterali e aprendo e aumentando i flussi regolari. Dovevamo iniziare un percorso, un progetto, che non ha la tangibilità dell’immediatezza, ma che vedrà risultati futuri. L’emergenza di oggi, semmai, è quindi stata causata dall’atteggiamento pregresso di Marco Furfaro e del suo Pd, esclusivamente ideologico ed antitetico alla ricerca di una concreta soluzione, i cui risultati sono le difficoltà che i prefetti oggi si trovano a dover fronteggiare, proprio a causa della mancata adesione allo stato di emergenza. Con quali parole, fedeli ai fatti, potremmo definire il ‘modello’ di Furfaro e del suo partito? Accoglienza incontrollata di migliaia di persone, condannate a priori a condizioni di vita inaccettabili e in preda alla malavita? E la presa di posizione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sbalordisce, a dir poco: prima dell’elezione di Elly Schlein a segretaria del suo partito, era a favore dei centri per i rimpatri. Oggi di fatto nega, non aderendo al piano di emergenza. Il dubbio che si tratti di una scelta per blandire proprio la signora Schlein è più che lecito”. Lo scrivono, in una nota, il sottosegretario alle Politiche Agricole, pistoiese, di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra e il deputato e coordinatore regionale Fabrizio Rossi.