La decisione della Corte di Cassazione, che ha condannato l’Italia a risarcire i migranti presenti sulla nave Diciotti, può diventare un pericoloso precedente. Il perché è chiaro: quanti migranti sono stati bloccati alle frontiere in passato non avendo diritto di varcare i nostri confini? Pensate, dunque, a quanti migranti ora, dopo l’apertura della Cassazione, si sentiranno legittimati a chiedere un risarcimento.
Dal Viminale si dicono tranquilli, dicono che la decisione finale potrebbe essere ininfluente sulla gestione dei migranti. Tuttavia, la questione può essere molto più complicata, in quanto la Cassazione ha regalato un nuovo principio regolatore: quello secondo cui “l’azione del Governo, ancorché motivata da ragioni politiche, non può mai ritenersi sottratta al sindacato giurisdizionale quando si ponga al di fuori dei limiti che la Costituzione e la legge gli impongono, soprattutto quando siano in gioco i diritti fondamentali dei cittadini (o stranieri)”. Dunque, sembra quasi un avvertimento verso il governo a stare in campana: non c’è azione politica che regga.
“Ormai siamo al paradosso – ha commentato Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito –: la Cassazione condanna il governo, e quindi i cittadini italiani che pagano le tasse, a risarcire un gruppo di migranti entrati in Italia violando le leggi dello Stato. Il motivo è che avrebbero patito una illegittima restrizione della libertà personale a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, dove rimasero circa dieci giorni per il mancato consenso allo sbarco da parte dell’esecutivo allora in carica. Si tratta dell’ennesima sentenza che punta ad interpretare le politiche migratorie con un approccio ideologico. Ma in questo modo si legittima di fatto l’immigrazione illegale e si crea un pericoloso precedente. Pronunciamenti di questo tipo sono un’offesa a tutti i cittadini onesti che chiedono il rispetto della legalità”.
Per comprendere a fondo le parole di Kelany, basta ricordare cosa successe soltanto alcuni mesi fa. La sinistra iniziò la sua campagna per accelerare i tempi al fine di ricevere cittadinanza italiana, nei prossimi mesi a quanto pare ci sarà anche il referendum sulla proposta di +Europa, che dimezza da 10 a 5 anni il periodo di residenza in Italia per richiedere la cittadinanza. Ecco, i proclami della sinistra furono strumentalizzati dal sistema mafioso che gestisce i flussi nel Mediterraneo e giunsero fino ai Paesi africani, dove si diffuse l’idea che in Italia si sarebbero regalate di lì a poco cittadinanze. Risultato: partenze e sbarchi in aumento, nuova linfa per i flussi.
La sentenza della Corte di Cassazione, non solo potrebbe avere un effetto molto simile, ma potrebbe inoltre indurre i clandestini respinti a fare ricorso. Il che sarebbe anche un danno erariale per lo Stato. Impossibile, al momento, avere certezze sull’entità del rimborso che il governo dovrà elargire ai migranti della nave Diciotti, lo deciderà nei prossimi giorni la corte d’Appello. Ma secondo alcune stime, si parla di circa 170 euro per migrante per ogni giorno di detenzione. Cifra che dovrà essere moltiplicata per i giorni da considerare passati da ostaggi del governo (…) e per il numero di migranti, che sono 41. In totale, nel peggiore dei casi, il rimborso potrebbe superare (e di parecchio) il mezzo milione di euro. E se sommiamo tale cifra a possibili nuovi ricorsi da parte di altri migranti, si capisce che il danno erariale si fa ancora più corposo.