“Un rapporto del Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani del Consiglio d’Europa invita le autorità italiane a “intensificare gli sforzi per migliorare la risposta della giustizia penale alla tratta di esseri umani”. Afferma inoltre che negli anni scorsi sono diminuiti i procedimenti per il reato della tratta degli esseri umani, manifestando dunque un orientamento che va nella stessa direzione dei provvedimenti assunti dal governo Meloni. Quello del contrasto alla tratta degli esseri umani, infatti, è un tema sul quale il governo di Giorgia Meloni è molto presente. A pochi mesi dall’insediamento di questo esecutivo, è stata varata una importante stretta sui trafficanti. Il Decreto Cutro prevede infatti un inasprimento delle pene per i delitti concernenti l’immigrazione clandestina e una nuova fattispecie di reato di “morte e lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”. Nel dettaglio, sono stati innalzati di un anno i limiti minimi e massimi della pena detentiva per chi procura l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato e previste pene molto gravi per la nuova fattispecie di reato per “morte e lesioni” che si verificano in conseguenza del trasporto illegale di migranti. Per rendere più efficace l’azione penale, infine, è stato previsto che tali reati possano essere perseguibili dalle autorità italiane anche se si verificano al di fuori dei confini nazionali. L’impegno del governo Meloni sul fronte della lotta ai trafficanti di esseri umani è massimo, sia sul piano interno, sia a livello internazionale. Stupisce come solo la sinistra nostrana, ormai smentita da ogni organismo nazionale ed Internazionale, continui a non vedere quanto sia fondamentale la lotta senza quartiere al traffico degli esseri umani. Noi non arretreremo di un millimetro sulla lotta agli scafisti senza scrupoli, unici responsabili delle morti in mare”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Sara Kelany, responsabile nazionale del Dipartimento immigrazione di FdI.