Migranti, Russia e Cina destabilizzano il nord Africa, Meloni in Libia per combattere l’ingerenza orientale

C’è un motivo, ben preciso, se Giorgia Meloni mercoledì sarà presente al Forum transmediterraneo sui migranti organizzato a Tripoli dal governo libico guidato da Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh. Non solo perché, per il Presidente del Consiglio italiano, sarà un modo per rafforzare la collaborazione tra il governo di centrodestra e gli altri attori impegnati nel contrasto all’immigrazione irregolare: saranno infatti presenti altri Paesi nord-africani, i rappresentati dei Paesi del Sahel e sub-sahariani, i Paesi europei del Mediterraneo come Spagna, Malta e Grecia. La questione è ben più ampia, tanto che Giorgia Meloni ha saputo ritagliarsi del tempo prezioso prima dell’elezione del presidente della Commissione europea da parte del nuovo Parlamento neoeletto. La questione riguarda la crescente destabilizzazione della Libia, che potrebbe riguardare tutt’altro che indirettamente anche l’Italia, il Paese europeo più prossimo a Tripoli.

Le misure del Governo Meloni funzionano

Come già denunciato durante l’incontro con la premier Meloni avvenuto lo scorso maggio, il presidente ad interim Dbeibeh, legittimato dal riconoscimento internazionale a guida del Paese, sembra essere sempre più in difficoltà sul piano del controllo interno dell’ordine. Persino la capitale Tripoli sembra spaccata a metà, fuori dal controllo delle autorità libiche. Un problema dovuto alla forte destabilizzazione dell’area, con la costante crescita del maresciallo Haftar e della sua armata della Cirenaica. Un problema che dunque va risolto, prima che diventi insostenibile sul fronte delle partenze dei flussi migratori: fino ad ora, le misure assunte dal governo italiano per fermare le partenze dei barconi hanno funzionato, con i sovvenzionamenti destinati alla Guardia costiera libica. Tuttavia, Giorgia Meloni sa bene che bisogna muoversi in anticipo per cercare di raggiungere una fondamentale de-escalation nella Regione.

Russia e Cina si dividono l’Africa

Il tema dell’Africa, come raccontato venerdì nelle sue dichiarazioni alla stampa al termine dei lavori della Nato, è stato il tema esportato dalla nostra premier all’interno dei lavori del vertice. Il monito è stato chiaro: “Non possiamo lasciare spazio agli altri”. Con una sempre crescente brama di colonizzazione, le potenze dell’Est del mondo vedono nell’Africa non solo un potenziale indefinito di risorse da sfruttare, ma anche e soprattutto uno dei fattori potenzialmente più influenti per la politica europei. Favorire una sua destabilizzazione significa mettere in pericolo la stessa stabilità europea, favorire l’aumento dei flussi migratori significa mettere a repentaglio la sicurezza dei confini comunitari. Ed è questo l’obiettivo di Russia e Cina che, come illustrato da Giorgia Meloni durante il summit, si spartiscono, rispettivamente, il Sahel (zona delicatissima per le partenze dei flussi miratori) e l’Africa orientale. Russia e Cina cercano inoltre di influenzare direttamente la politica dei Paesi nord-africani. Pochi giorni fa, ad esempio, è stata bloccata dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria una nave cinese diretta a Bengasi contenete armi da guerra: un déjà vu di quanto successo a giugno. Mentre i mercenari della brigata Wagner impegnati nell’area si stanno allargando, cambiando nome in Afrikansku Korpus e offrendo ad Haftar un supporto umano stimabile intorno alle 2000 unità.

Il Piano Mattei per riportare stabilità

Per affrontare il dossier migratorio, dunque, evitare la destabilizzazione è il fondamentale punto di partenza, l’obiettivo da raggiungere per bloccare i flussi. Dialogo e cooperazione sono la ricetta che Giorgia Meloni cercherà di esportare anche all’incontro con i Paesi africani. Un progetto di sviluppo, di investimenti, di creazione di nuovi posti di lavoro come il Piano Mattei: saranno queste le proposte che il Presidente del Consiglio metterà sui tavoli delle trattative, al fine di riportare stabilità a quei Paesi e a quei popoli ancora sotto lo schiaffo di altre superpotenze.

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