Miguel Uribe Turbay: Un martire della democrazia colombiana

Il 7 giugno 2025, durante un comizio elettorale a Bogotá, il senatore e precandidato presidenziale colombiano Miguel Uribe Turbay è stato vittima di un attentato che lo ha lasciato gravemente ferito. Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto il 11 agosto 2025, due mesi dopo l’attacco. La sua morte ha scosso profondamente la Colombia e il mondo intero, sollevando interrogativi sulla crescente violenza politica che affligge il Paese.

Miguel Uribe Turbay era un esponente di spicco del partito di destra Centro Democrático, fondato dall’ex presidente Álvaro Uribe Vélez. A soli 39 anni, Miguel Uribe Turbay rappresentava una nuova generazione di politici impegnati nella lotta contro la corruzione, il narcotraffico e l’instabilità istituzionale. La sua morte ha interrotto bruscamente una carriera promettente e ha lasciato un vuoto nel panorama politico colombiano.

L’attentato è stato eseguito da un adolescente di 14 anni, che ha sparato due colpi alla testa e uno alla gamba di Uribe. Le indagini hanno portato all’arresto di altre sette persone, tra cui il presunto mandante, Elder José Arteaga Hernández, noto come “El Costeño”, e un minorenne che avrebbe ricevuto un compenso per l’esecuzione dell’omicidio. Le autorità colombiane sospettano che dietro l’attacco ci sia la dissidenza delle FARC conosciuta come “Seconda Marquetalia”, gruppo armato che ha intensificato le sue attività negli ultimi anni. 

La morte di Uribe Turbay non è solo una tragedia personale, ma rappresenta un colpo durissimo alla democrazia colombiana. La violenza politica, che sembrava appartenere al passato, è tornata a minacciare la stabilità del Paese. Le istituzioni democratiche sono chiamate a reagire con fermezza, garantendo la sicurezza dei candidati e dei cittadini, e assicurando che i responsabili di questo crimine siano puniti severamente.

In questo contesto, è fondamentale riflettere sul clima di intolleranza e odio che permea la politica colombiana. La violenza non è mai giustificabile, indipendentemente dalle ragioni ideologiche. Tuttavia, è innegabile che la sinistra radicale abbia spesso utilizzato la violenza come strumento per perseguire i propri obiettivi politici. Gli attacchi contro i leader di destra, come quello subito da Uribe Turbay, sono un chiaro esempio di come la violenza venga strumentalizzata per soffocare il dissenso e intimidire l’opposizione.

Questa morte di deve almeno servire da monito per tutti coloro che credono nella democrazia e nel rispetto delle istituzioni. La vera violenza non è quella che si manifesta nei gesti isolati, ma quella sistematica e premeditata che mira a distruggere la libertà di espressione ed ad imporre un pensiero unico. È compito di tutti noi, cittadini e istituzioni, difendere la democrazia e combattere ogni forma di violenza politica, affinché la memoria di Uribe Turbay non sia vana e il suo sacrificio non sia dimenticato.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Candela Sol Silva
Candela Sol Silva
Studentessa di ingegneria, giornalista e intervistatore. È stata responsabile della campagna elettorale e addetta stampa del candidato alla Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia in Sud America, Vito De Palma, alle ultime elezioni del settembre 2022.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.