L’ennesima manifestazione d’odio contro il Governo Meloni è andata in scena a Palermo, dove il circolo ARCI ha messo in piedi uno spettacolo vergognoso.
Sulle note della celebre “Sere Nere” di Tiziano Ferro, è stata montata una parodia che però nel contenuto non ha nulla di ironico, trovando spazio per una serie di minacce dirette a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini.
Nel testo infatti, si inneggia alla morte dei due leader politici Meloni e Salvini – si comprende – “devono morire a testa in giù”.
“Camicie nere”, esordiscono i ragazzi, il primo al pianoforte e il secondo con il microfono in mano. “Giorgia Meloni e Salvini, il Ventennio è già qua”, continua. E giù di risate a non finire.
E poi ancora, “Li famo neri”, cantano con energia.
Dal pubblico risate e applausi: “Perché sono fasci, fasci, devono morire a testa in giù”, cantano convinti.
Un attacco che ha scioccato molti, ma che, come al solito, non ha trovato alcuna condanna da parte della sinistra. L’ARCI, un’organizzazione tradizionalmente vicina agli ambienti progressisti, ha ospitato questa vergognosa parodia senza battere ciglio.
Immediata la replica di Fratelli d’Italia, che ha condiviso sui social il video della serata. “L’ARCI è legata alla sinistra. Qualcuno spenderà almeno una parola di condanna?”, si legge in un post su X.
Numerosi gli utenti indignati, che hanno chiesto provvedimenti severi: “Vilipendio. È ora di denunciare e togliere di mezzo questi personaggi”, ha commentato uno. Un altro ha aggiunto: “I soliti poveri comunisti che non hanno rispetto per nulla”.
Questo episodio dimostra come l’odio di certa sinistra verso il governo Meloni non conosca limiti, arrivando persino a strumentalizzare una meravigliosa canzone di Tiziano Ferro per veicolare messaggi carichi di violenza. Mentre l’Italia cerca unità e rispetto istituzionale, episodi come questo gettano fango sul confronto politico e mostrano il lato più becero della sinistra radicale.