Minacce al Presidente La Russa, Meloni: basta odio, unire la Nazione.

“Le prime parole di Ignazio La Russa come Presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato. Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico. E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme”.

Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia.

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La Redazione de La Voce del Patriota

10 Commenti

  1. Giorgia,
    vai avanti come fatto fino ad ora con il tuo programma, in modo pragmatico, facendo sì che la Sinistra in generale ed i 5 Stelle si brucino lentamente come una candela soffocata dalle loro quotidiane dabbenaggini, isterismi, accecati solo dal fascismo in quanto semplicemente privi di argomenti e programmi.

    Un immenso in bocca al lupo

  2. La battuta sull’ananas in un Paese che importa troppo delle derrate alimentari di cui ha bisogno, è importante perchè chiarisce l’animo con cui si considerano le necessità di tutto uno Stato. Da parte politica o di un giornalista. Finchè si incassano buoni stipendi, cosa importa se siamo dipendenti persino per il cibo? Finchè saremo amministrati così……

  3. Visto che non volete più alimentare questo clima d’odio. La farete una legge contro l’odio per le persone LGBT. La sinistra non c’è riuscita, mi aspetto che la portate avanti voi, in modo da educare a vivire in un paese più civile.

  4. E’ chiaro che la demonizzazione della Destra prima e dopo le elezioni, con accostamenti al fascismo è strumentale per non dire ridicola.
    Stanno parlando di cose di 80 100 anni fa!
    E poi se proprio vogliamo il Fascismo oltre a far parte della nostra Storia fu nulla in confronto a quanto fatto da altri regimi anche Comunisti; ho letto di recente un libro molto interessante “Adriatico amarissimo” (famosa frase di D’annunzio); Intanto i Comunisti di Tito hanno fatto fuori prima 40000 dei loro solo perché erano Cominternisti e non seguaci di Tito; poi almeno 5000 o 6000 italiani presunti fascisti o Cominternisti della Venezia Giulia, molti internati in campi di concentramento da cui uscirono o morti o mezzi morti;
    quindi i Comunisti scherzavano molto meno dei Fascisti,
    Vi riporto un simpatico aneddoto incluso nel libro: un detenuto italiano del campo di concentramento dice ad una guardia Yugoslava: voi siete peggio dei Nazisti e dei Fascisti: la guardia risponde: sì certo infatti chi era nelle carceri fasciste in Italia ne usciva temprato e ancora più forte, chi invece esce da qui, ammesso che ne esca vivo sicuramente per noi non sarà più un problema ….
    Allora la morale è che sì il fascismo può aver avuto aspetti senz’ altro negativi ma fu
    nulla in confronto ad altro e quindi è ora di finirla con il piagnisteo antifascista /strumentale.
    Ultimo dettaglio non a tutti noto: bande ucraine alleate di Nazisti e Ustascia commisero eccidi contro italiani della Venezia Giulia dal 1945 fino al 1952: quindi cos’è tutta questa simpatia per L’Ucraina ? basta sanzioni contro la Russia, subito.

  5. Purtroppo nessun dialogo appare possibile con questa sinistra massimalista e piena di malafede e noncuranza per il popolo italiano, i suoi problemi attuali, la sua storia sostanziata di genio, bellezza e sapere profondo. Compatti e coesi dunque per il bene della nostra amata patria!

  6. Non credo che sia possibile creare un qualsiasi discorso, positivo o negativo, con la sinistra rimanendo dentro i confini del confronto democratico.
    Già la sinistra stessa non se lo aspetterebbe mai da noi, cioè da FDI e, da parte loro, un qualunque tentativo di aprire un dibattito democratico da parte di FDI verrebbe visto o come un intento di farli cadere in trappola o come una dimostrazione di debolezza verso di loro.
    Purtroppo è la verità ma se Giorgia vuole governare il paese per i prossimi 5 anni o anche per le prossime legislature, deve agire nei confronti delle sinistre allo stesso modo di tutte le vere destre in passato: usare il pugno duro e silenziare la loro opposizione…
    So che molti storceranno il naso leggendo le mie parole ma è così.
    Per lo meno la mia idea di destra nella quale ho sempre creduto non prevede l’uso del dibattito democratico con chiunque faccia opposizione, soprattutto con chi fa opposizione in maniera altrettanto dura e ha in mente sia di impedirti di portare avantii tuoi programmi di governo che di rovesciarti (una buona parte di loro lo sta ormai dichiarando apertamente).
    Capisco che Giorgia al momento deve prima iniziare ad insediarsi al governo fornendo credibilità alle istituzioni, al mondo imprenditoriale e anche all’opinione internazionale, dato che il potere lo ha ricevuto con libere elezioni e non con un golpe alla maniera di Franco, Pinochet o Videla, però la sinistra in questo momento si sta prefigurando l’ascesa di Giorgia alla stessa maniera di Hitler cioè: vittoria elettorale con alleanza o sottomissione (come fu per Hitler, ndr.) delle destre moderate, insediamento al governo e susseguente deriva dittatoriale.
    Purtroppo il loro film è questo!!!
    Giorgia deve capire in tempo se: portare avanti il discorso democratico e sconfiggere le sinistre migliorando l’Italia e uscendo fuori dalla crisi senza ledere il sistema e le modalità della democrazia oppure migliorare l’Italia e uscire fuori dalla crisi esautorando il quadro democratico e spazzando via ogni impedimento creato dalla sinistra.
    Secondo me è la sinistra stessa che non lascia spazio a nessuna altra soluzione che non preveda l’uso della mano dura su di loro, dato che a loro non interessa uscire dalla crisi economica, bensì interessa a loro riprendersi le poltrone.

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