“Basta con l’ostruzionismo e il negazionismo: a Mira da anni giace senza risposta la richiesta dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di intitolare una piazza alle vittime delle foibe, un dramma storico riconosciuto e per il quale anche il Presidente della Repubblica qualche mese fa ha espresso parole di dolore e di condanna. Non si capisce per quale motivo non si sia mosso un solo passo verso il riconoscimento di un luogo pubblico alla memoria di una tragedia che ha colpito migliaia di cittadini italiani; forse per ideologia, la stessa ideologia che fa tenere lontano dai prossimi incontri sul tema il consulente dell’associazione Roberto Menia, già deputato e sottosegretario, primo firmatario della legge per l’istituzione del Giorno del Ricordo e figlio di esule istriana. La censura della memoria è gravissima e getta ancora più dolore su questa tragedia italiana; ci spaccature che il tempo e la storia avrebbero dovuto risanare e che invece qualcuno per scelta politica decide consapevolmente di ampliare”: così il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, il veneziano Raffaele Speranzon, sullo stallo e sulle polemica della procedura di intitolazione di una piazza alle memoria della vittime delle foibe nel comune di Mira.