“Gino Strada è morto appena lo scorso agosto, mentre il prossimo anno compirà 20 anni l’iniziativa – ancora senza risposta – del Consiglio Comunale per intitolare un luogo della città ai martiri delle foibe. Quanto deciso dall’attuale amministrazione conferma ciò che sospettavamo da tempo: a Mira non c’è la volontà politica di riconoscere questo crimine disumano perpetrato dai comunisti.
Le polemiche dei mesi scorsi sull’individuazione dello spazio da intitolare alla memoria delle migliaia di italiani uccisi dal regime comunista titino si sono rivelate pretestuose.
Non possiamo non dolerci per la perdurante e assoluta insensibilità di chi, per decenni, ha vergognosamente deciso di consegnare all’oblio l’orribile martirio di infoibati ed esuli istriano dalmati: il dramma delle foibe è una tragedia italiana che unisce la nazione nel dolore, ed è inaccettabile che vent’anni non siano sufficienti per individuare un luogo che la commemori, mentre per altri le procedure sono celerissime.”: questo l’attacco del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Raffaele Speranzon, all’amministrazione comunale di Mira che ha approvato una mozione in consiglio comunale che chiede di intitolare una via o una piazza al fondatore di Emergency scomparso nove mesi fa, e che continua ad ignorare la richiesta del 2003 dell’individuazione di un’area pubblica da dedicare alla memoria delle vittime delle foibe.