“Rifiutano di affidarsi ai canali governativi per la consegna degli aiuti – già oltre 200 tonnellate quelli consegnati dal Governo italiano a Gaza-, rifiutano la proposta di sbarcare in sicurezza a Cipro affidando gli aiuti al Patriarcato Latino di Gerusalemme, che ha già portato aiuti direttamente nella Striscia, rifiutano di ascoltare l’appello del presidente della Repubblica ad agire in tal senso: ormai è chiaro che la Global Sumud Flottilla è principalmente una operazione di propaganda politica che di umanitario ha ben poco. L’Italia ha responsabilmente messo a disposizione una nave della Marina Militare di stanza nell’area – costo stimato per i contribuenti 100mila euro al giorno – per prestare eventualmente soccorso agli attivisti, tra cui anche alcuni parlamentari della sinistra. Ma non è chiaro fino a dove questi vogliano arrivare. Puntare allo scontro con Israele sarebbe irresponsabile e getterebbe altra benzina sul fuoco di un conflitto che non ha certo bisogno di un’ulteriore escalation. Gli attivisti ascoltino Mattarella e consegnino gli aiuti alla Chiesa se davvero il loro scopo è quello di assistere la popolazione di Gaza”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Sara Kelany.
