I miracoli entrano nella sfera materiale della storia contemporanea. Era quello che tutto il mondo auspicava. Se questo percorso di pace si concluderà, potremo mettere fine a una guerra che ha dilaniato le popolazioni di Gaza e di Israele e segnato irrimediabilmente generazioni di palestinesi e di ebrei. Più volte siamo stati vicini a questo obiettivo e più volte nei decenni è stato fallito, spesso per mano dei terroristi, che di terrorismo vivono, che senza guerra perdono la loro stessa condizione sociale. È anche per questo che occorre circoscriverli e renderli innocui, non solo e non tanto per sconfiggerli, ma per conquistare la pace duratura.
L’accettazione dell’accordo di pace proposto da Trump è la notizia tanto attesa, resa possibile dalla freddezza e dalla determinazione americana, ma anche dal supporto di quelle nazioni dell’Occidente che, pur portando soccorsi umanitari e non sottraendosi ai doveri della solidarietà verso la popolazione civile di Gaza, non hanno ceduto alla demagogia che avrebbe favorito Hamas e hanno mantenuto una posizione terza.
Grazie dunque anche al governo di Giorgia Meloni, accusato ingiustamente di essere vassallo di Trump, invece capace di mirare al risultato del cessate il fuoco, dell’immediato rilascio degli ostaggi e della costruzione di uno Stato di Palestina, al fianco di Israele e non perennemente armato contro Israele. Ancora una volta di fronte al caos organizzato e alla conseguente recrudescenza antisemita in diverse nazioni dell’Occidente il governo italiano ha fatto l’unica scelta possibile, quella giusta, non fuggendo davanti alle proprie responsabilità e tenendo l’unica posizione che poteva condurre alla soluzione del conflitto.
Lo dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.