“Dopo aver “perdonato” il sindaco di Reggio Emilia, che aveva osato rivolgere un pensiero ai prigionieri civili israeliani nelle mani di Hamas, e dopo aver detto che i terroristi di Hamas in fondo vanno capiti, la Albanese ieri su La7 ha dato ancora una volta sfoggio del suo antisemitismo, ormai neanche più velato. Le è bastato sentire il nome della senatrice a vita Liliana Segre, scampata ai campi di sterminio nazisti, pronunciato dal giornalista Francesco Giubilei per alzarsi e abbandonare lo studio, con un timido quanto ridicolo tentativo del conduttore Telese di giustificarla dicendo che era già in programma il suo abbandono per impegni sopraggiunti. Ora, se per qualcuno è lecito “capire” i tagliagole di Hamas, figuriamoci se non ci aspettavamo che qualche voce si sarebbe levata per difendere la Albanese, ed è proprio il caso del senatore Verducci, che con un infinito giro di parole, degno della pellicola “Amici miei”, ci dice che la senatrice Segre non può essere citata nei dibattiti, e che quindi Francesca Albanese ha fatto bene ad alzarsi ed andare via. Quello che stupisce, però, è che Verducci non abbia minimamente preso in considerazione il disprezzo nel volto e negli atteggiamenti della signora al solo sentir pronunciare il nome e cognome della senatrice a vita. Fratelli d’Italia è dalla parte della Segre, della pace e contro ogni forma di terrorismo, e lo ribadisce senza tentennamenti di sorta”.
Lo scrive in una nota Raffaele Speranzon, senatore e vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.