“La Regione Toscana ha fatto il minimo sindacale- guarda caso in campagna elettorale- rispetto a quanto ha già messo in campo, con ben altra visione e tempestività, dal governo Meloni. Dov’era Giani due anni e mezzo fa quando il settore moda chiedeva un supporto e il governo è intervenuto evitando il peggio? Allora l’esecutivo ha stanziato 500 milioni per il settore moda: 250 per contratti di sviluppo e micro contratti di sviluppo per misure per supportare le imprese verso la sostenibilità ambientale, ed altri 250 per contribuire alla soluzione del pesante lascito sul credito ricerca e sviluppo, misura -firmata dal Pd- che ha avuto gravi conseguenze per la filiera. La polemica terra terra di Giani&Co. non esiste. La Toscana, infatti, con le sue imprese, rappresenta circa un quinto del sistema moda nazionale. Le risorse stanziate da Giani- che equivalgono a un quinto dei 500 milioni previsti a livello nazionale- corrispondono niente più, dunque, che a una quota proporzionale a quanto messo in campo dal ministro Urso e dal Governo Meloni. Agli smemorati del Pd, inoltre, ricordo che la moda è oggetto di un tavolo di settore al Ministero con incontri periodici dove si studiano soluzioni su misura, non sempre quantificabili in termini di stanziamenti. Un esempio su tutti è la valutazione di un Protocollo anti contraffazione e legalità, e altre specifiche misure contenute nel Piano Moda Italia che saranno presentate nel Tavolo moda già annunciato dal Ministro Urso per il mese di luglio. Una volta tanto che la Regione segue- invece di ostacolare- le iniziative del governo, sarebbe quantomeno elegante evitare le solite polemiche sterili. Ma, ahimè, c’è chi lavora con metodo e chi, pur di dire qualcosa, rincorre anche le ovvietà”.
Così il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Pietrella, componente della commissione Attività produttive e responsabile del settore Moda.