“Le dichiarazioni del presidente Tamborini lasciano sinceramente sconcertati, non tanto per il contenuto – che purtroppo denota una scarsa conoscenza dell’azione concreta del governo – quanto per il tono liquidatorio e per la mancanza di visione unitaria che ci si aspetterebbe da chi guida una federazione rappresentativa dell’eccellenza produttiva italiana”. Così Fabio Pietrella, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento moda per il partito, replica alle affermazioni del presidente di Confindustria Moda. “Dire che ‘la politica non è in grado di gestire il settore moda’ è non solo ingeneroso, ma clamorosamente errato. Il governo Meloni – e lo dico con orgoglio – ha riportato l’industria della moda al centro dell’agenda politica nazionale, con azioni concrete e strutturali: dal Piano Italia Moda al potenziamento degli ITS per la filiera tessile, dall’impegno per il credito R&S alle semplificazioni in materia di cassa integrazione per le micro e piccole imprese, senza dimenticare il fronte internazionale dove stiamo difendendo la moda italiana dagli eccessi ideologici del Green Deal e dalle distorsioni del mercato causate dalla contraffazione e dal fast fashion extraeuropeo. Stupisce ancor di più questa uscita polemica se si considera che Confindustria Moda ha partecipato con continuità e piena legittimità ai principali tavoli nazionali convocati dal governo, portando istanze e proposte ascoltate e in parte già accolte. Sembra dunque incomprensibile che oggi, in un contesto pubblico, si scelga di versare veleno proprio su un interlocutore istituzionale che ha dimostrato attenzione e apertura al confronto. Chi oggi lamenta l’assenza della politica forse si è distratto mentre questa lavorava, in silenzio ma con determinazione. Chi rappresenta un settore strategico ha il dovere di collaborare con le istituzioni, non di lanciare giudizi sommari. La porta del governo è aperta, ma occorre entrarci con spirito costruttivo, e con la consapevolezza che solo insieme si possono affrontare le sfide complesse che attendono il nostro sistema moda”, conclude.