«A Modena, da una società interamente pubblica come aMo – Agenzia per la mobilità – sono spariti quasi 500mila euro in quattro anni attraverso bonifici e spese del tutto improprie. Ora si dimettono l’ex amministratore unico – oggi segretario provinciale del Pd – l’ex direttore, diventato assessore a Carpi, e il revisore dei conti, anche revisore dei conti del Pd di Modena. Avevamo ragione: Fratelli d’Italia ha sollevato il caso quando tutti tacevano, e oggi, di fronte a un sistema che ha fallito su tutta la linea, le dimissioni non possono bastare. Ora serve una chiara assunzione di responsabilità davanti ai cittadini che, giustamente, chiedono conto del denaro pubblico che è stato sottratto», dichiara il senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
«Non ci interessa entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che resta di competenza esclusiva della magistratura, ma in questo caso sono evidenti e gravissime le responsabilità politiche. A Modena il Partito Democratico ha costruito negli anni un sistema opaco, autoreferenziale, dove tutto ruotava intorno agli stessi nomi e alle stesse logiche di potere. E ora c’è la chiara sensazione che il caso aMo sia solo la punta dell’iceberg di una vicenda molto più ampia. Fratelli d’Italia si batterà per continuare a fare piena luce: i cittadini hanno il diritto di sapere la verità», conclude Barcaiuolo.