“Mi sono sempre chiesto perché le chiamino morti bianche, in realtà sono nere come la disperazione in cui lasciano le famiglie. Gli incidenti sul lavoro, non solo quelli mortali, sono diventati ormai una ferita sociale, un bollettino di guerra in continuo aggiornamento, che i numeri ci ricordano senza pietà: da gennaio a luglio 2023, secondo i dati INAIL, sono in tutto 430 le persone morte sul lavoro. Poi c’è anche chi ha perso la vita durante il tragitto casa-lavoro: 129 persone. La cifra totale di fatalità sale così a 559. Come ha detto oggi il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della 73esima edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, “morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure”. Questa nostra “guerra” va combattuta, questa strage va fermata pretendendo il rispetto delle norme di sicurezza, braccando i furbetti con punizioni esemplari e premiando e agevolando invece chi rispetta le regole, lavorando sulla prevenzione e sulla formazione. Ecco perché voglio precisare che tra gli obiettivi di questo Governo c’è proprio il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, infatti l’Esecutivo con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, è recentemente intervenuto approntando una serie di modifiche al D.Lgs. n. 81/2008 proprio per migliorare questo deprecabile fenomeno. E tra le modifiche c’è anche l’assunzione di ulteriori 800 ispettori tecnici per una rete di controlli che sia sempre più capillare ed efficace, il loro numero sicuramente dovrà aumentare, ma stiamo lavorando costantemente perché questo massacro si fermi”.
Lo ha detto il senatore Franco Zaffini, presidente della commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale di Palazzo Madama.