“Un mondo oppressivo di mistificazioni, di crimini e di negazione della libertà crollò il 9 novembre 1989 assieme al Muro di Berlino, abbattuto materialmente da mille mani di berlinesi e moralmente dal giudizio della storia che ha inchiodato il comunismo alle sue responsabilità. Si riveló, infatti, non il movimento della giustizia e dell’uguaglianza tra gli uomini, bensì l’utopia che trasformava le persone in numeri, ingabbiandone le idee e le aspirazioni, incarcerandole o eliminandole, e soffocando le voci di chi era in dissenso col regime e col sistema creato ed esportato dall’Unione Sovietica. La fine del comunismo è arrivata con la fine del suo simbolo più tetro e più inquietante, quel muro che spaccava in due una città e un continente per impedire ai suoi cittadini di fuggire da una società e una politica oppressiva. Ricordare quel 9 novembre significa rendere omaggio alle vittime di una nefasta ideologia, riflettere sul nostro passato di divisioni e di sofferenze, e impegnarci ogni giorno a costruire un’Europa più libera e più giusta sulle lezioni della storia”. Lo dichiara Guerino Testa, deputato di Fratelli d’Italia.