“Con questi attacchi ci si può rimettere l’orologio, è la solita dottrina leninista che prevede la criminalizzazione di una persona fino alla sua demolizione. Viene applicata secondo le circostanze, in questo caso il bersaglio è Elon Musk che, ricordo, fino a poco tempo fa era considerato una sorta di totem per la sinistra italiana”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervistato da Radio Radicale.
“La sua vicinanza al nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America ha fatto venire l’orticaria ai suoi sostenitori. Io penso che Elon Musk sia una persona con cui, chiunque governi l’Italia, deve fare i conti, semplicemente perché detiene degli strumenti tecnologici di cui l’Italia, certo non per colpa di Giorgia Meloni, e l’Europa non sono provvisti pur essendo banalmente indispensabili. Bisogna ragionare a mente fredda, senza farsi prendere da patemi e demonizzazioni calcolate e perseguire solo l’interesse nazionale, agendo per la sua tutela e non per simpatia o antipatia. Il ritiro degli Usa dalla Nato tuttavia lascia il tempo che trova, credo sia una battuta mal riuscita, anche perché non dipende certo da Elon Musk se la Nato continuerà a esistere e se abbia al suo interno gli Stati Uniti d’America. Le opposizioni si dovrebbero guardare allo specchio prima di parlare, si può polemizzare su tutto ma prendere una nazione che dal punto di vista aereospaziale è stata lasciata indietro di decenni e prendersela di fatto con il Governo attuale, è tragicomico. Alcune volte la terapia del silenzio aiuta a non fare gaffe”.