Napoli, Giorgia Meloni firma l’intesa per il risanamento di Bagnoli: “Così il Sud può dimostrare il proprio valore”

Oggi Giorgia Meloni si è recata a Napoli per siglare il nuovo accordo che destina 1 miliardo e 200 milioni euro al Comune guidato dall’ex rettore dell’università Federico II Gaetano Manfredi. L’investimento riguarderà la riqualificazione dell’area di Bagnoli, il quartiere sul mare che ospita l’eco-mostro dell’ex Italsider, struttura ormai in disuso da più di trent’anni. Una riqualificazione di cui si è sempre parlato tanto, ma che con il Governo Meloni è destinata a diventare realtà. I soldi derivano dai fondi di sviluppo e coesione, le famosissime risorse sulla cui destinazione il governatore campano De Luca ha sempre rifiutato ogni dialogo con l’esecutivo. Ora la questione sembra peggiorata: pare che nel Pd campano si sia aperta una inevitabile frattura tra sostenitori del dialogo istituzionale alla Manfredi e del rifiuto aprioristico di De Luca.

Fitto smonta De Luca

In una lunga nota, però, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha voluto rispondere a tutte le polemiche sollevate dall’ex sindaco di Salerno: dopo aver spiegato che la destinazione dei fondi per il Sud va ponderata per bene, ha spiegato che “la Regione Campania sconta i ritardi accumulati nei precedenti cicli di programmazione. La quota disponibile di FSC nel periodo di programmazione 2014-2020 è stata di 3.157,7 milioni. Ad oggi risultano spesi solo 1.669,79 milioni (il 52%). A dicembre 2021 è stata assegnata alla Regione – in conto anticipazione – anche una quota di FSC 2021-2027 pari a 582,2 milioni allocati su interventi di immediata cantierabilità, capaci cioè di avanzare nella spesa celermente. Ebbene, a quasi 3 anni dall’assegnazione, risultano spesi appena 93,5 milioni (il 16%) e impegnati solo 141,7 milioni (il 24%)”. I fondi, ora, rischiano di essere perduti per sempre, ma De Luca pare voler continuare a polemizzare piuttosto che lavorare. In stile “lavora tu, str**za”. Anche Manfredi, a margine dell’incontro, ha voluto chiarire che il dialogo istituzionale dovrebbe essere la linea da seguire per risolvere i problemi dei cittadini: “Io sono il sindaco di tutti i napoletani e abbiamo la necessità di dialogare con qualsiasi livello istituzionale, con l’Europa, per fare in modo che le infrastrutture attese da tanti anni siano realizzate”. Poi la stoccata a De Luca, spiegando che grazie alla programmazione “abbiamo una quantità di risorse tra fondi europei e fondo di sviluppo e coesione, quasi 13 miliardi. Il vero problema è riuscire a spendere queste risorse nei tempi giusti perché non abbiamo molto tempo per evitare di perderli”.

Meloni è netta: “Superato il periodo dell’assistenzialismo”

Il progetto è ambizioso. Giorgia Meloni, intervenendo, ha spiegato che “stamattina accade qualcosa di molto importante per Napoli, la Campania e il Sud nel suo complesso”. I lavori dovrebbero concludersi entro il 2031, l’indotto occupazionale, tra lavoratori diretti e indiretti, ammonta a circa 10mila unità, lo scopo è quello di rinnovare un’area simbolo dell’incapacità delle Istituzioni di risolvere i problemi dei cittadini, in una zona fruibile da tutti i cittadini, un polo turistico e lavorativo. “Lo Stato, le Istituzioni sono a Bagnoli, e decidono di mettere la faccia su un problema annoso,

che va avanti da così tanto tempo che i cittadini si convincono che non possa essere risolto. Ma la politica – ha aggiunto – deve sfidare se stessa sugli obiettivi difficili, non su quelli facili. È l’unico modo per dimostrare che i politici non sono tutti uguali, ed è l’unico modo per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni”. Bagnoli, come Caivano, può diventare così uno dei simboli della rinascita del Sud, che pian piano sta conoscendo un periodo di risanamento, con le misure attuate dal Governo Meloni, come gli incentivi ad assumere per gli imprenditori o la proroga di Decontribuzione Sud. Il Meridione, dunque, riparte dal lavoro e si lascia alle spalle il periodo dell’assistenzialismo grillino: “A chi pensava che questi territori fossero spacciati, che si potessero solo mantenere nella loro condizione con l’assistenzialismo, dimostreremo che si sbagliava di grosso. Si può fare molto altro: si possono mettere questi territori nella condizione di competere ad armi pari e – ha concluso Meloni – di dimostrare il loro valore”.

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