“Sergei Yushenkov, Paul Klebnikov, Anna Politkovskaya, Alexander Litvinenko, Stanislav Markelov e Anastasia Baburova, Natalia Estemirova, Boris Berezovsky, Boris Nemtsov, Mikhail Lesin, Dan Rapoport, Ravil Maganov, Pavel Antov, Yevgeny Prigozhin, Alexei Navalny. Questo è l’elenco parziale delle vittime della nuova Unione Sovietica in salsa putiniana. Oggi una trombosi ha ucciso in carcere Alexei Navalny, un’altra incredibile coincidenza ha colpito un dissidente critico nei confronti dell’invasione dell’Ucraina, privato della libertà per reati d’opinione nel 2021.
Dedicato a tutti i sostenitori italiani, europei e occidentali dello Zar Vladimir, ai nostalgici delle dittature e dei regimi totalitari, a chi crede alla Befana. Putin ha scelto con i suoi comportamenti ostili all’inalienabile diritto di autodeterminazione dei popoli, di stare fuori dal circuito delle democrazie liberali, non vuole essere nazione forte in un terzo polo autorevole come un impero delle nazioni libere, ma essere lui imperatore di nazioni sottomesse con le armi che sottomettono a loro volta i cittadini negandogli i diritti politici primari, proprio come capitava ai tempi di Stalin”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.