Il parlamento francese ha votato per approvare una nuova clausola controversa nel disegno di legge di riforma della giustizia che consente alla polizia di accendere da remoto telecamere e microfoni in una serie di dispositivi connessi a Internet per un massimo di sei mesi per sorvegliare i sospetti.
Una mossa del governo di Emmanuel Macron per ottenere più potere per lo stato di sicurezza ha superato una fase chiave nel parlamento nazionale, con i parlamentari che hanno votato 80 contro 24 a favore dell’articolo tre del disegno di legge sulla giustizia. Come riportato, nell’articolo sono incluse disposizioni che consentono alla polizia di chiedere a un giudice il permesso di utilizzare la moderna tecnologia personale per spiare i sospetti.
Le nuove regole consentirebbero alla polizia di sorvegliare i sospetti per sei mesi utilizzando i loro dispositivi intelligenti tra cui telefoni cellulari, computer e persino cruscotti delle auto per guardare, ascoltare e localizzare utilizzando telecamere, microfoni e GPS.
Le Monde riferisce che mentre la legge è stata criticata dai difensori della libertà e della privacy sia di sinistra che di destra, i suoi sostenitori insistono che questo non è “1984” di Orwell e che il dispositivo di legge sarà utilizzato solo in una manciata di casi all’anno e salverà vite.
I vincoli al potere aggiunto al disegno di legge includono la necessità del permesso di un giudice per attivare un telefono cellulare a distanza, un limite di tempo sulla validità di tale permesso, che lo spionaggio deve essere “giustificato dalla natura e dalla gravità del reato” e che si applica solo a presunti reati punibili con cinque o più anni di reclusione.