Le polemiche intorno alla nomina di Beatrice Venezi rappresentano un errore di giudizio. La bacchetta italiana è molto conosciuta e apprezzata all’estero. Una giovane donna che ha saputo costruirsi, nel tempo, un’immagine mediatica, in grado di incuriosire e di avvicinare alla musica un pubblico diversificato, facendo proprio uno stile originale, nuovo e personale.
L’esperienza e il talento, secondo taluni critici, difetterebbero all’artista, rea di non possedere un curriculum più in linea con quello tradizionalmente richiesto a un direttore d’orchestra. La Fenice di Venezia, in sintesi, meriterebbe di più.
Nessuno vuole sostituirsi agli addetti ai lavori, agli esperti del settore, ma alcuni dubbi e perplessità, circa le dure prese di posizione delle ultime ore, rimangono e non possono essere taciuti.
L’esperienza necessita di talento e viceversa: le capacità si dimostrano nell’esercizio della propria professione, accettando sfide e incarichi sempre più complessi e difficili. Riguarda tutti, dall’artista all’operaio, dallo sportivo professionista all’insegnante, dal dirigente di una società al giornalista, fino al politico di ogni colore e orientamento. Il valore chiede di essere messo alla prova, per assumere sostanza e ottenere credibilità. Il successo, inoltre, piaccia o meno, passa anche attraverso operazioni di marketing, calcoli pubblicitari, opportunità di crescita e di guadagno. Considerazioni necessarie, oggi più che mai, per la buona riuscita di una qualsivoglia proposta culturale, politica o industriale.
La musica si accompagna all’immagine, il business alla bellezza, il suono alla teatralità dei gesti e delle espressioni.