“Non viaggio gratis.” Scanzi scansa le scuole troppo povere per il cachet.

Grillini e povertà: dicevano di averla “abolita” ma in realtà l’hanno coltivata come un orticello. D’altronde, se così non fosse, Giuseppe Conte non avrebbe avuto masse da aizzare contro il governo. Quest’ultimo, invece sì, alle prese con una riforma, quella del reddito di cittadinanza, che punta proprio a strappare quanta più gente possibile al misero giogo della paghetta di Stato. Gente che è stata accarezzata e blandita con vane promesse di riscatto e ancora oggi viene solleticata per meri scopi elettorali.

È facile fare breccia nella disperazione. Ed è anche parecchio scorretto. Una operazione agevolata dalla grancassa di giornalisti e opinionisti che vanno narrando senza soluzione di continuità le nefandezze di un esecutivo che odia i poveri e vuole affamarli.

Poi però succede che a qualcuno di questi benpensanti cada la maschera. Il caso tiene banco già da qualche ora e rivela quanta ipocrisia si nasconda nella “poverofilia” dei Cinque stelle e dei loro menestrelli.

Ve lo ricordate Andrea Scanzi? In una delle sue ospitate televisive di qualche tempo fa andava dicendo che la Meloni è una Robin Hood al contrario. Una che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Diceva ancora che questo governo fa cassa sulla pelle dei poveri.

Ebbene: da uno che si destreggia in simili considerazioni ci si aspetterebbe come minimo generosità a palate. Ti verrebbe quasi da immaginarlo nei sobborghi di Calcutta in mezzo a poveri e moribondi. Ma sarà davvero un campione di bontà questo Scanzi? Non proprio.

L’altruismo scanziano si scioglie come neve al sole quando un utente Instagram gli domanda: “Ti piacerebbe andare a spargere cultura nelle scuole?”. E lui replica: “Me lo chiedono da sempre e quel mondo non lo sento vicino e non mi attrae. Non viaggio gratis, le scuole non hanno soldi e anche se ci fosse un gettone direi di no. Chi vuole vedermi, viene a teatro. Dove do tutto quello che ho”.

 

Ripetiamolo insieme: “Non viaggio gratis, le scuole non hanno soldi e anche se ci fosse un gettone direi di no”. Il messaggio è chiaro: Scanzi non si concede né “aggratis” né per cifre simboliche.

E alle scuole troppo povere per corrispondergli un profumato cachet risponde picche senza pensarci due volte. Insomma, la parabola del vecchio Robin Hood va bene un tanto al chilo: perché se il ricco è lui i poveri possono pure rimanere a secco.

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