Non è semplice, anzi a tratti impossibile, argomentare se di fronte hai un muro fatto di ideologica rabbia. Se ci si scontra con chi non ha intenzione di comprendere e si trincera dietro patine di false credenze e folli ricostruzioni, create ad arte per dar conforto all’unica tesi ammissibile: l’immigrazionismo buonista. Che peraltro nulla ha a che vedere con una serie politica migratoria basata sull’accoglienza e sull’integrazione. Ma tant’è, occorre farci il callo. Coloro che strepitano restano una piccola minoranza scollata dalla realtà e che non fa i conti con i problemi della povera gente, compresi e per primi quei migranti che si sono auto assunti l’obbligo di difendere.
Ieri nell’arena di Giletti, sul tema ong, è andato nuovamente in scena il balletto della sinistra, cieca, sorda, ma con tanto fiato in petto per strillare. Sono state affastellate le solite manfrine sull’opera meritoria delle ong con l’aggiunta di una assurda e ingiustificabile difesa dell’atteggiamento francese. Che guaio ha fatto la Meloni, che scivolone. Vive la France!
Quella stessa Francia che però tiene ben serrati i suoi porti – la Ocean Viking è la prima nave che attracca in un porto della gallia transalpina – e che manda la gendarmerie a bastonare i migranti a Ventimiglia.
Perché difendano la Francia e non l’Italia in questa diatriba, non è dato sapere, ma lo si immagina. Solo che stavolta tutto questo assume i contorni dell’autolesionismo tafazziano, perché l’Italia sull’immigrazione, ormai vive un ingestibile collasso.
Ebbene nel bailamme più totale, sulla rete spalla del PD, non c’è stato spazio per gestire pochi e semplici argomenti, che se qualcuno avesse avuto la calma di ascoltare, avrebbero chiarito molto.
Riproverò, dunque, con il conforto del foglio bianco, a tracciare poche semplici direttrici sulla questione dibattuta.
Che le ONG, nel mediterraneo facciano attività di ricerca sistematica, senza coordinarsi con le autorità preposte, in totale violazione delle norme di diritto internazionale, e che deliberatamente scelgono l’Italia come porto sicuro, lo abbiamo già detto. Ma vale la pena ribadirlo, perché è la premessa per dire che se si violano sistematicamente le procedure, se si opera al di fuori delle convenzioni internazionali, non si può poi pretendere che queste siano rispettate dalla controparte. Il cosiddetto POS che chiedono le ONG, accostando verso le nostre acque territoriali, sembra che sia l’acronimo di Porto Italiano sicuro. Tuttavia il diritto non dice questo e non è smentibile il fatto che una volta avvenuto il soccorso i migranti cessano di essere naufraghi, perché ormai sono al sicuro e hanno accesso ai servizi essenziali, come cibo e cure mediche.
Altra fandonia propalata con disinvoltura in quell’agone: L’Italia lascia uomini e donne bisognose in mare per giorni.
Ebbene, noi non non lasciamo nessuno in mare, casomai occorrerebbe chiedere alle ONG perché stiano per giorni con i passeggeri in giro per il mediterraneo, prendendone continuamente in carico di nuovi. I transponder delle navi dicono questo. Giorni e giorni di salvataggi, come fossero in perlustrazione continua, la Geo Barents ne è l’esempio plastico: attraccata a Catania con 572 migranti frutto di interventi plurimi e continuativi nel mediterraneo, in area sar libica, senza aver concordato nulla con nessuna autorità.
E poi, come in uno stonato ritornello, i passeggeri delle navi hanno diritto a sbarcare e ad intraprendere a terra le operazioni di identificazione. Non sarebbe per questi specialisti del diritto internazionale lo Stato di bandiera della nave a doversene fare carico.
No non è così.
L’identificazione serve per intraprendere le richieste di asilo o protezione, ma non è scritto in nessun manuale di diritto, codice, codicillo o testo sacro, che sia necessariamente l’Italia a doversene fare carico. Può ben avvenire sulla nave o nei loro stati di bandiera.
Infine, tra naufrago, rifugiato e migrante economico ci sono enormi differenze e la Francia del buon Macron, che tanto viene incredibilmente osannata dalla sinistra, di migranti economici non ne vuole sentir parlare.
Noi abbiamo accolto 90.000 persone da gennaio, la Francia, in virtù dell’accordo per il ricollocamento, solo 34 … ebbene se siamo così disumani noi, non so come definire chi non solo non condivide il carico della pressione migratoria, ma non vuol neanche vedere che il problema stia altrove: nel non farli partire. Perché è lì il vero nodo, è lì che la rotta del mediterraneo si trasforma in una rotta dell’orrore: partire vuol dire ingrassare i trafficanti di uomini ed esporre persone al rischio concreto di morire in mare. E le ong, che tentino di smentirlo o no, costituiscono un pull factor, un incentivo alle partenze e, il dubbio ferale, in alcuni casi, è che talvolta ci siano accordi più o meno taciti per il recupero dei barconi.
Tutto questo con buona pace dei sinistri, che anche se gridano le loro pretese, non possono superare queste considerazioni e per quanto forte strillino, noi di destra, con pazienza, modulando i decibel, con fermezza continueremo ad affermare la verità e lavoreremo sodi per farla riconoscere.
Bravissima Sara Kelany ! Avendo tante volte preso il treno Genova-Nizza o Torino-Lyon posso testimoniare come la polizia di frontiera francese sale SEMPRE e controlla tutti, in particolare se uno ha la faccia di colore viene preso di mira, perquisiti e bagagli, chiesto cosa va a fare in Francia, in maniera aggressiva ed umiliante. Tante volte mi sono vergognata come essere umano di essere privilegiata per la mia FACIES VIKINGA che mi consentiva di essere trattata con i guanti e i sorrisi di apprezzamento dei poliziotti francesi, mentre le sorelle donne di colore e i fratelli uomini di colore venivano così impunemente interrogati, perquisiti, umiliati… anche quelli con carta d’identità francese. Il governo in Francia si riempe solo di parole e di ipocrisia, nei fatti le autorità di frontiera francesi si comportano in modo DISUMANO. Invece, nel senso inverso Lyon-Torino oppure Nice-Genova i poliziotti italiani sono umanissimi quelle rare volte che io li ho visti, in generale poi non ci sono perchè noi accogliamo tutti ! Siamo troppo buoni, ovveri troppo fessi come dicono i Francesi “trop bon, trop CON” ! Infine continuo verso Kelany come esponente di Fratelli d’Italia la mia crociata iniziata il venerdì 11 novembre al ricevimento da parte di mia mamma over-75 della multa per non vaccinazione: TOGLIETE LE MULTE OVER-50 ai non iniettati con questi prodotti inefficaci e dannosi !!!! STOP MULTE OVER-50 CI SPREMETE COME LIMONI, le avete messe a bilancio ma oggi a Bali Meloni ha detto di dare 180 milioni al fondo internazionale per le malattie come HIV, Tubercolosi e Malaria…. Date milioni e ci chiedete a noi cittadini le multe over-50???? GOVERNO LADRO E TRADITORE, dove prende tutti i milioni da dare la MELONI?? STOP STOP STOP PERSECUZIONE CITTADINI ONESTI OVER-50 NON INIETTATI !!!!!!!
La tv di sinistra la si identifica contando gli ospiti dei talk show: 3 di sinistra e 1 di destra giusto per rappresentanza. La conduttrice ovviamente di sinistra che chiede agli ospiti di sinistra un parere sul governo di destra. Dopo il teatrino tutti a nanna. Buonanotte Gruber!