“Onore a chi protegge”: Meloni saluta il ritorno dell’ispettore Di Martino, accoltellato per difendere i cittadini

Bentornato, Christian. La tua divisa non era mai stata riposta, ma ora torna a brillare là dove serve di più: in strada, tra la gente, in prima linea.

“Onore a chi protegge. Sempre.”

Con queste parole, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha salutato il ritorno in servizio dell’ispettore Christian Di Martino, accoltellato un anno fa mentre difendeva i cittadini alla stazione di Milano Lambrate.

Il post di Giorgia Meloni per Christian Di Martino il poliziotto accoltellato e tornato in servizio

Oggi Christian è tornato operativo sulle volanti della Polizia di Stato. Un gesto che commuove l’Italia e ricorda a tutti che ci sono uomini e donne in divisa che non si tirano mai indietro.

C’è un’Italia che non fa rumore, ma che resta in piedi anche quando vacilla. È fatta di uomini e donne che non si tirano mai indietro. Che non cercano la gloria, ma la giustizia. Che non lavorano per apparire, ma per servire. È l’Italia delle Forze dell’Ordine. Ed è l’Italia a cui appartiene Christian Di Martino.

Un anno fa, il vice ispettore della Polizia di Stato è stato accoltellato mentre cercava di proteggere i cittadini da un uomo violento, armato di pietre e follia, nella stazione di Milano Lambrate. Tre coltellate. Una corsa contro il tempo. Un intervento che poteva costargli la vita.

Oggi, Christian è tornato in servizio. E tutta l’Italia gli dice grazie

La scena è semplice, ma vale più di mille parole. La centrale operativa della questura di Milano lo saluta con emozione: “Bentornato Christian, chiedi pure il tuo ‘011’… noi siamo con te.” Un codice, una formula, un rito che sa di comunità, appartenenza, fratellanza.

Il video – condiviso dalla Polizia di Stato – ha commosso il Paese. Perché non è solo il ritorno di un uomo. È il simbolo di ciò che vuol dire servire. È la prova che chi ama davvero la divisa non la lascia, nemmeno dopo aver visto la morte in faccia.

Le parole delle Istituzioni

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto poche, solenni parole:
“Un anno fa ha rischiato la vita per difendere i cittadini. Oggi è di nuovo operativo. Onore a chi protegge. Sempre.”
Un messaggio che vale come un abbraccio collettivo a tutti i servitori dello Stato.

Anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha voluto esprimere la propria gratitudine, pubblicando una foto insieme a Di Martino:
“Felice di rivederti operativo. A te e ai tuoi colleghi in divisa la mia stima e la mia gratitudine.”

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito Di Martino “esempio di professionalità, abnegazione e spirito di sacrificio”. Parole che non sono retorica, ma verità scolpite dai fatti.

Un esempio per tutti

Christian non ha mai lasciato davvero il suo posto. Anche nei giorni di ospedale, nelle riabilitazioni, nelle cicatrici che non si vedono, il suo cuore era là: con i colleghi, nelle volanti, tra le urla e le emergenze. Il suo ritorno non è solo un fatto di cronaca. È un richiamo identitario. È l’immagine di un’Italia che resiste, protegge, tiene la posizione.

Per questo oggi non si celebra solo un uomo, ma un principio: la fedeltà alla missione. In un mondo che scappa davanti al pericolo, chi resta è un faro. Un punto fermo. Una garanzia.

Onore a chi non si tira mai indietro

Non servono polemiche, né proclami. Servono storie vere. E quella di Christian Di Martino è una di quelle da raccontare nelle scuole, nelle caserme, nei telegiornali. È il racconto di un uomo che, pur colpito a morte, ha scelto di tornare in prima linea. Perché la sua vita vale, sì. Ma vale anche la sicurezza degli altri.

In un’epoca di slogan vuoti, il suo esempio è concreto. E ci ricorda che la libertà non è mai scontata. È il frutto del coraggio di chi veglia mentre dormiamo, di chi corre mentre altri scappano.

Ben tornato, Christian. L’Italia ti guarda con rispetto. E dice: onore a chi protegge. Sempre.

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