“L’ulteriore sospensione di 30 giorni decisa da Consob sull’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM porta a oltre 9 mesi la durata complessiva di un’operazione che avrebbe dovuto concludersi in poche settimane, come accade in tutti i mercati regolamentati d’Europa. Una situazione senza precedenti, causata – secondo quanto riferito dallo stesso presidente Consob, Paolo Savona – da una presunta mancata armonizzazione tra il Testo Unico della Finanza (TUF), la normativa italiana sul Golden Power e il diritto dell’Unione Europea. Ma se si attende l’armonizzazione normativa tra Italia e UE prima di concludere questa OPS, rischiamo una sospensione sine die. Un limbo normativo che non ha nulla di neutrale, ma che penalizza in modo grave l’istituto che subisce l’offerta, genera incertezza tra gli investitori, e crea un precedente pericoloso per la stabilità e la competitività del nostro mercato finanziario. La normativa vigente – nazionale ed europea – offre già strumenti chiari e vincoli temporali precisi. Allungare artificialmente i tempi dell’OPS significa aggirare queste regole, non applicarle. È giunto il momento che le autorità preposte diano certezza ai mercati, rispettando i termini e garantendo trasparenza. L’Italia non può permettersi di essere percepita come un Paese dove la durata di un’offerta pubblica dipende più dall’incertezza istituzionale che dalle regole scritte”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti.