La verità che riaffiora
Il 13 maggio 2020, sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, comparve un rapporto destinato a far discutere: “An unprecedented challenge: Italy’s first response to Covid-19”. Un documento dettagliato, redatto dal team guidato dall’epidemiologo Francesco Zambon, che ricostruiva i primi mesi dell’emergenza sanitaria in Italia.
Nel testo, una verità scomoda: il nostro Paese aveva affrontato la pandemia con un piano pandemico obsoleto, risalente al 2006 e mai aggiornato, nonostante le raccomandazioni internazionali.
Poche ore dopo la pubblicazione, il rapporto sparì misteriosamente dal sito dell’OMS. Per anni, la versione ufficiale parlò di “inesattezze” e “necessità di revisione”, mentre alcune ricostruzioni indicavano pressioni interne provenienti dall’ufficio europeo dell’OMS, in particolare dall’allora vicedirettore Ranieri Guerra.
L’esclusiva: l’ordine arrivò da Pechino
Oggi, grazie a un’esclusiva pubblicata da Il Giornale, emerge un dettaglio decisivo: la rimozione non fu frutto di decisioni interne a Ginevra o Copenaghen, ma di un ordine diretto dalla sede dell’OMS in Cina. Una scelta che, se confermata, getterebbe una luce inquietante sull’influenza esercitata da Pechino sulle istituzioni sanitarie internazionali nel pieno della pandemia.
La motivazione? Evitare che un rapporto così critico nei confronti di un Paese occidentale, ma alleato strategico della Cina nell’asse euroasiatico, potesse alimentare tensioni politiche e indebolire la narrazione ufficiale sulla gestione globale della crisi.
Il ruolo di Conte e Speranza
In Italia, in quei giorni, la gestione dell’emergenza era nelle mani del premier Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza. Secondo Il Giornale, entrambi erano a conoscenza del contenuto del dossier e delle sue implicazioni politiche. Quel documento avrebbe infatti messo nero su bianco non solo l’impreparazione strutturale del nostro sistema sanitario, ma anche la lentezza nel reagire, le contraddizioni nelle chiusure e la confusione nella catena di comando.
Il silenzio delle massime autorità italiane davanti alla rimozione del rapporto — e la mancanza di una protesta ufficiale — aprono oggi interrogativi pesanti: perché non fu difesa la trasparenza? Perché non si chiese conto all’OMS della sparizione di un’analisi tanto rilevante?
Zambon e il caso internazionale
Francesco Zambon, l’epidemiologo che guidò il team autore del rapporto, denunciò pubblicamente le pressioni ricevute per modificare o rimuovere frasi scomode, in particolare sul piano pandemico. In un’audizione parlamentare, confermò di aver subito tentativi di censura, ma mai — fino a oggi — si era parlato di un ordine formale arrivato dalla Cina.
Se queste nuove rivelazioni trovassero conferma documentale, si aprirebbe un capitolo di responsabilità internazionali, con la Cina accusata di interferire direttamente nella comunicazione scientifica dell’OMS e di condizionare l’informazione sanitaria globale.
Il nodo della sovranità
Il caso del dossier OMS non è soltanto un episodio del passato: è il simbolo di come, nel momento di massima emergenza nazionale, le decisioni cruciali siano state condizionate da fattori esterni al nostro Paese. La mancanza di reazione da parte del governo di allora, guidato da Conte, e del ministro Speranza, pone un problema di sovranità e di tutela dell’interesse nazionale.
L’Italia, epicentro della pandemia in Europa, aveva il diritto — e il dovere — di pretendere trasparenza, non di tacere di fronte a un ordine arrivato da Pechino.
Un dibattito che si riapre
A cinque anni di distanza, queste nuove rivelazioni riaprono un dibattito che la politica aveva frettolosamente archiviato:
– Chi decide davvero cosa viene comunicato al mondo in caso di emergenza sanitaria?
– Qual è il prezzo della nostra dipendenza da organismi internazionali condizionabili?
– E soprattutto: quante altre verità sono state insabbiate per “ragion di Stato” o per compiacere potenze straniere?
Per ora, la domanda più urgente resta senza risposta: perché il governo Conte-Speranza scelse il silenzio?