Palermo, una fiaccola per Paolo: tra emozioni e ricordi 

“La Voce del Patriota” nel cuore della fiaccolata in onore di Borsellino: “Paolo Vive”

Palermo, in Piazza Vittorio Veneto si alza lo striscione “Paolo Vive”, inizia la fiaccolata che ci porta fino a Via D’Amelio, nel luogo dove il 19 luglio 1992 il giudice Borsellino e la sua scorta persero la vita per un infame attacco mafioso. Migliaia di persone presenti per rendere omaggio a quegli eroi e per dire no alla mafia, tantissimi ragazzi posizionati in testa al corteo con lo striscione “Nessuna tregua alla mafia”. Proprio quei giovani in cui Paolo Borsellino riponeva le speranze per sconfiggere la criminalità organizzata fanno sentire, nel silenzio della fiaccolata, il loro grido di libertà. 

“La Voce del Patriota” cammina insieme a loro, per raccogliere le emozioni che stanno vivendo. Non solo i giovani, ci sono persone di tutte le età: dalla madre al bambino, dall’adolescente al padre, dai maturandi ai nonni, tutti uniti e uguali, una comunità dove il politico non si distingue dalla gente comune, uno accanto all’altro. “Per me Borsellino è un esempio”, ci dice una ragazza di Cuneo visibilmente emozionata, e ci spiega di aver scelto la traccia su Borsellino e i giovani all’esame di maturità. Avviciniamo una ragazza di Cosenza che sottolinea il colpo d’occhio, tantissime persone e soprattutto ragazzi a Palermo per ricordare l’eroe antimafia. Durante la fiaccolata è come se percorressimo tutta Italia, intercettiamo persone provenienti dal Lazio come dalla Sicilia, un ragazzo di Avola ci tiene a ribadire l’importanza di raccogliere il testimone, con coraggio, per la sua generazione e per quelle a venire. Quel testimone che deve passare tra i giovani per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami che cita Borsellino: “Se i giovani le negheranno il consenso la mafia svanirà come un incubo”. La fiaccolata procede, si ferma, riprende, ripercorriamo i luoghi simbolo della vita di Borsellino, quelle strade di Palermo dove è nato ed è diventato uomo per farsi poi simbolo della lotta alla mafia. Ormai le persone si sono abituate ad averci con loro, si avvicinano per chiederci se possono esprimere un pensiero su Borsellino, con umiltà e pacatezza, le caratteristiche che appartenevano a Paolo: “Per noi è importante ricordarlo, anche con una parola, noi non dimentichiamo, siamo qui per ricordare Paolo e lo faremo ancora”. La Polizia detta il passo, scandisce i tempi, seguita da un ragazzo di Gioventù Nazionale che porta il tricolore. Il silenzio delle parole, il rumore dei passi, i battiti dei cuori emozionati, si percepisce tutto durante la fiaccolata. Una signora ci racconta il suo ricordo, partecipa dal 1996 alla fiaccolata, il percorso non è mai cambiato, ogni anno la partecipazione è massiccia, ma la cosa più bella “è la presenza sempre maggiore di giovani e famiglie”, per lei è sempre un’emozione, come la prima volta, in quel lontano 1996. 

Arriviamo in Via d’Amelio, siamo accanto all’albero piantato nel cratere dell’esplosione di quel tragico 19 luglio 1992, si raggiunge il climax emozionale, il silenzio è tutto ciò che si sente, il momento è solenne. Parte l’inno tricolore, alcune persone piangono, la fiaccolata termina: “Paolo Vive”.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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